Italia-Svezia 0-0 a San Siro: azzurri fuori dal Mondiale 2018

Esattamente 60 anni dopo, la storia si ripete: la Nazionale italiana di calcio non si qualifica ai Mondiali. Proprio come nel 1958 gli azzurri non prenderanno parte alla manifestazione più importante del pianeta, che si terrà in Russia dal 14 giugno al 15 luglio 2018.

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La missione della nazionale di Giampiero Ventura, chiamata a disputare il playoff di qualificazione contro la Svezia si è arenata a San Siro, dove gli azzurri erano chiamati a ribaltare l’1-0 subito all’andata a Solna. Un doppio confronto in cui la nazionale non è riuscita a prevalere su un avversario inferiore, che ha capitalizzato al meglio le poche occasioni avute. Una disfatta totale per il movimento calcistico italiano, sempre fucina di grandi talenti, ma che da diversi anni non riesce ad esprimere campioni di livello mondiale.

L’andata a Solna: un’Italia troppo brutta per essere vera

La gara di andata di venerdì 10 novembre ha mostrato una squadra priva di idee, abulica e sconclusionata. La Svezia, pur senza offrire una prestazione di grande livello ha fatto soffrire gli azzurri da subito con un gioco molto fisico al quale gli uomini di Ventura non hanno saputo trovare contromosse. Inesistente il contributo di Marco Verratti e della coppia offensiva Belotti-Immobile. L’attaccante del Torino ha avuto la chance di portare in vantaggio gli azzurri dopo pochi minuti, ma il suo colpo di testa è andato di poco fuori da buonissima posizione. Dopo questa fiammata, il buio più totale per gli azzurri, incapaci di imbastire un’azione offensiva degna di tal nome. Al quarto d’ora della ripresa di una partita brutta e monotona, la doccia fredda per gli azzurri: il tiraccio di Johansson finisce in rete grazie ad una deviazione di Daniele De Rossi. È il minuto ’61 e la Svezia capitalizza con il minimo sforzo: è 1-0. La reazione italiana è scomposta, e nella mezz’ora restante si segnala solo un palo di Darmian. Gli azzurri risultano pressoché inconcludenti e la partita si chiude con la vittoria svedese di misura.

Il ritorno a San Siro: squadra arrembante, ma non basta

L’1-0 della Friends Arena di Solna non ammette discussioni: l’Italia deve vincere con due gol di scarto per andare in Russia. Ventura non rinuncia al 3-5-2 ma cambia diversi uomini, con Jorginho e Florenzi al posto della coppia De Rossi-Verratti (quest’ultimo squalificato). In attacco via Belotti, sostituito con Gabbiadini. Nella bolgia di San Siro la squadra di Ventura è perennemente nella metà campo svedese, ma per mezz’ora è solo sterile possesso palla. Nell’ultimo quarto d’ora iniziano i pericoli per la porta svedese, che vacilla prima su un tiro di Immobile salvato sulla linea da Granqvist e poi un salvataggio di Olsen su Florenzi. Il secondo tempo vede gli azzurri sempre all’attacco ma privi della lucidità necessaria per colpire. Florenzi va di nuovo vicino al gol con una deviazione al volo ad inizio ripresa, poi ci provano Parolo (colpo di testa di poco fuori) ed El Shaarawy che chiama Olsen ad un intervento risolutore. Gli azzurri continuano ad attaccare ma la Svezia riesce a difendere la propria porta, condannando gli azzurri ad una triste eliminazione. Lo 0-0 porta gli scandinavi al mondiale dopo 12 anni di assenza, l’Italia torna indietro di 60 anni quando mancò l’accesso al mondiale disputato in Svezia nel 1958.

Italia fuori dai mondiali: un disastro per il calcio italiano

La clamorosa eliminazione degli azzurri dai mondiali è una pagina nera nella storia dello sport italiano, che spesso ha vissuto dei momenti di gloria grazie al calcio ed agli azzurri. “L’Apocalisse”, così come il presidente FIGC Carlo Tavecchio ha definito un’eventuale mancata partecipazione al Mondiale, ha avuto luogo. Inevitabile la fine del rapporto con Giampiero Ventura, il quale non ha ancora rassegnato le dimissioni, ma che quasi sicuramente non sarà più alla guida degli Azzurri. A questa nazionale mancano i talenti capaci di fare la differenza. I fuoriclasse che hanno incantato il mondo fino a un decennio hanno lasciato il posto a giocatori di buona caratura, ma privi dello spessore tecnico dei loro predecessori. L’Italia calcistica ha l’obbligo morale di interrogarsi su questa involuzione, la mancata partecipazione ad mondiale 2018 deve essere un nuovo inizio per il movimento azzurro, chiamato a risorgere dalle ceneri di una disfatta epocale.

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