La storia di Grigor Sargsyn e il match fixing nel tennis

Grigor Sargsyn, l’uomo che ha costruito il più grande giro di partite truccate nel tennis di sempre, è stato arrestato nel giugno del 2023. Quello delle scommesse in questo sport non è un fenomeno nuovo: ricostruiamolo.

Sargsyn – match fixing, una rete enorme di tennisti di basso profilo

La mattina del suo arresto, nel giugno del 2023, Grigor Sargsyan era ancora impegnatissimo a truccare almeno cinque partite di tennis. Quando il gruppo delle forze speciali belghe ha fatto irruzione a casa dei suoi genitori, dove si trovava, sul comodino ha trovato cinque telefoni, con i quali stava gestendo la routine quotidiana di contatti con la sua rete di tennisti professionisti.

Il sistema di Sargsyan, semplice ma geniale, prevedeva che i giocatori perdessero anche solo un game durante la loro partita, in modo che lui e suoi soci potessero puntare di conseguenza, e fare un sacco di soldi. D’altronde, com’è spesso accaduto e accade ancora oggi nel match fixing, sia nel tennis che in altri sport, l’offerta si basa sempre sul medesimo concetto: proporre agli atleti una cifra più alta di quella che guadagnerebbero passando il turno nel torneo.

Match fixing tennis

Il caso Sargsyn e il match fixing nel tennis

181 giocatori, oltre 400 partite truccate, Sargsyan, soprannominato Il Maestro dalla stampa statunitense, pare fosse il punto di riferimento più esposto di un progetto ben più ramificato. Il dedalo di scommesse messo in piedi dall’armeno, infatti, sarebbe collegato a un organizzazione criminale internazionale con base a Yerevan, capitale dell’Armenia.

Sargsyan, com’è facile immaginare, non ha mai puntato a tennisti di primissimo piano da corrompere, ma si è mosso piuttosto nei meandri, spesso interessati dalle puntate illegali, di Futures e Challengers, un mondo nel quale i giocatori spesso faticano a mantenersi e in cui è molto più facile cadere preda di proposte indecenti.

Uno dei tennisti della rete composta da Sargsyan che, secondo gli investigatori, avrebbe truccato più partite, è Younes Rachidi: sarebbe oltre 135 i risultati di incontri manipolati in una sola stagione. Rachidi, che ha raggiunto la posizione 735 come best career nel ranking ATP, è stato radiato a vita dal tennis professionistico, oltre che condannato a una multa di 34.000 dollari, ma non dovrà sostenere accuse penali.

Match fixing nel tennis, un problema sempre attuale

Quello di Sargsyan non è un caso isolato. Le stime calcolano infatti che il valore finanziario del match fixing nel tennis oggi navighi intorno ai 50 miliardi di dollari, una cifra notevole ma in fondo non sorprendente. Si tratta, infatti, di uno sport nel quale è molto difficile controllare le variabili e dimostrare l’effettiva collusione di un giocatore rispetto a un punto, un game, un set, una partita persa.

Le partite truccate nel tennis sono insomma difficilissime da tracciare e si sviluppano attraverso un sistema che potremmo definire come suddiviso in quattro fasi. Innanzitutto, bisogna corrompere il tennista, che deve accettare di ricevere denaro e regali in cambio di una sconfitta o di una prestazione “manovrata” in quanto a game e set persi.

Quella della manipolazione dei punteggi è la seconda fase, grazie a cui è possibile piazzare delle puntate molto specifiche su diversi aspetti del match. C’è quindi la diffusione delle informazioni, dunque la trasmissione a una rete di scommettitori fisico di cosa e come puntare. Infine, ci sono le organizzazioni criminali che gestiscono i network di scommesse illegali.

Per cercare di metterci una pezza è stata creata da ATP, WTA, ITF e i quattro tornei dello Slam la International Tennis Integrity Agency, responsabile delle indagini sugli incontri sospetto e dell’applicazione delle misure di squalifica ad essi connesse. In più si sono rafforzati i controlli e si è cercato, si sta cercando, di sviluppare una rete di formazione dei giocatori che cerchi di mettere un freno al fenomeno.

Chiaramente non è ancora abbastanza, è il caso Sargsyan lo dimostra. Il suo peraltro, è solo la punta più evidente di un iceberg ben più grande. Fra i casi da ricordare, c’è ad esempio quello che nel 2016 aveva coinvolto Davydenko in un’indagine, poi giunta comunque a un nulla di fatto dal punto di vista penale, molto estesa su un giro di partite truccate, con scommesse sospette perfino nel torneo di Wimbledon.

Nicolás Kicker, Karim Hossa, Issam Haitham Taweel, Diego Matos, Youssef Hossam, Yana Sizikova, sono solo alcuni dei tennisti squalificati negli ultimi sette anni dalle ITIA. La Sizikova, addirittura, venne arrestata dalle autorità francesi nel 2021, dopo il Roland Garros, per un match apparentemente truccato a Parigi nell’edizione dell’anno precedente: un caso ancora irrisolto.

Insomma, la strada per eliminare il match fixing è ancora molto lunga, così come difficile è il percorso allo studio delle istituzioni tennistiche per trovare una maniera funzionale di azzerare il problema.

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