NBA 2019/20: sarà una lotta tra le due squadre di Los Angeles?
Pronti, partenza, via: il 23 ottobre inizia la stagione 2019/20 della NBA. Dopo la vittoria dei canadesi dei Toronto Raptors di un anno fa, secondo esperti e addetti ai lavori quest’anno il titolo tornerà negli Stati Uniti, e sarà principalmente una lotta a due tra le franchigie di Los Angeles, i Lakers e i Clippers. Con Milwaukee terzo incomodo.
Los Angeles Lakers, stavolta o mai più
Il passaggio di LeBron James ai Los Angeles Lakers, nella stagione scorsa, aveva elettrizzato tutti gli appassionati di basket, che vedevano nell’approdo del “King” in California la possibilità per i giallo-viola di tornare ai fasti del passato, quelli dell’epoca di Kobe Bryant e Shaquille O’Neal o, ancora prima, di Magic Johnson e Vlade Divac. Eppure, LeBron non era bastato, e al termine di una stagione disastrosa i Lakers non si erano nemmeno qualificati per i playoff.
Quest’anno allora la franchigia più amata dallo stardom a stelle e strisce ha deciso di fare sul serio, affiancando a James nientemeno che Anthony Davis, ala grande che vuole iniziare a vincere e che ha già mostrato un grande affiatamento con LeBron nelle gare di pre-season; Davis è stato preso rinunciando a tre prime scelte nel draft. Sono arrivati anche DeMarcus Cousins e Quinn Cook da Golden State. Con un quintetto guidato dal nuovo coach Frank Vogel, in cui troveranno spazio anche Danny Green (arrivato da Toronto), Howard, Rondo e Caldwell-Pope, i Lakers partono coi favori del pronostico secondo tutti i bookmaker: Eurobet, per esempio, quota a 3.50 la loro conquista dell’anello.
Los Angeles Clippers, con un Kawhi in più
L’exploit della stagione scorsa dei Toronto Raptors verrà difficilmente ripetuto dalla franchigia canadese, anche e soprattutto perché il suo uomo migliore, quello che probabilmente è al momento il più decisivo giocatore della lega, non c’è più. Kawhi Leonard è infatti volato a Los Angeles, sponda-Clippers, per cercare di portare i californiani al titolo costruendo una squadra attorno a lui. Fortissimo l’investimento della franchigia guidata da Doc Rivers, che oltre a Leonard si è accaparrata un altro pezzo da novanta come Paul George (dagli Oklahoma Thunder) al termine di una trattativa estenuante e rocambolesca, decisa di fatto dallo stesso Leonard. Tre nuovi titolarissimi, che formeranno il quintetto-base insieme a Patrick Beverley e Ivica Zubac, senza dimenticare Lou Williams.
Nonostante una pre-season scandita da qualche sconfitta di troppo (ad esempio contro i Denver Nuggets), i Clippers, privi del “nostro” Gallinari (andato a Oklahoma) sono gli altri grandi accreditati per la vittoria finale, con Eurobet che li quota appena un filo dietro ai cugini, a quota 4.00. La prima partita della stagione sarà proprio il derby di Los Angeles: un gustoso antipasto della Finale?
Le altre protagoniste della stagione
La NBA 2019/20 vedrà un fondamentale mutamento, rispetto alle ultime stagioni, con il baricentro che sembra essere tornato a Ovest: non soltanto per lo strapotere annunciato di Los Angeles, ma anche perché le altre squadre destinate a dire la loro appartengono, per la maggior parte, alla Western Conference: stiamo parlando degli Houston Rockets e dei sempiterni Golden State Warriors, anche se per questi ultimi questo sarà quasi un anno zero, visto che l’addio di Kevin Durant (finito ai Brooklyn Nets insieme all’altro grande free agent di quest’anno, Kyrie Irving) avrà inevitabilmente un grande peso, nonostante Stephen Curry sia già in forma strepitosa. Per quanto riguarda la Eastern, invece, saranno soprattutto Milwaukee Bucks (dati a 5.50) e Philadelphia 76ers (a 9.00) a dire la loro.
Parliamo proprio dei Bucks di Giannis Antetokounmpo (peraltro dato come MVP a 4.00), che se la giocheranno con un roster molto solido ma a volte troppo dipendente dall’estro della sua stella, anche se i nuovi arrivi Wesley Matthews e Robin Lopez potranno equilibrare la rosa. I 76ers sono fisicamente imponenti, ma hanno una panchina troppo corta, forse, per arrivare davvero lontano. Gli Houston Rockets, invece, hanno fatto un colpaccio acquistando da Oklahoma Russell Westbrook: coach Mike D’Antoni ha in mano un roster da showtime, con il supercannoniere Harden che sarà la stella della squadra e vuole finalmente essere decisivo nei playoff e non solo in regular season. Sono un team consolidato con un innesto di qualità, e potrebbero essere una grande sorpresa.
Giocatori da tenere sotto controllo
Inutile dire che la NBA conta moltissimo sui suoi protagonisti, che sono i cestisti più forti del mondo e da soli valgono il prezzo del biglietto. A parte i soliti noti, però, i vari LeBron, Davis, Leonard, Curry e quelli che abbiamo citato nei paragrafi precedenti, quali sono i giocatori che quest’anno potrebbero dire la loro? Denver non è una favorita per il titolo, ma il suo centro serbo Nikola Jokic potrebbe essere nell’anno della consacrazione. Stesso discorso per il play di Portland Damian Lillard e per Joel Embiid (Philadelphia).
Lui cose buone le ha già fatte vedere l’anno scorso, ma milita in una squadra, i Dallas Mavericks, che non lotta certo per il titolo e che da quest’anno è anche priva del suo totem Dirk Nowitzki. Eppure lo sloveno Luka Doncic è uno dei più fulgidi talenti sbarcati nell’NBA dall’Europa degli ultimi anni. A proposito di matricole, Zion Williamson, prima scelta assoluta ai draft per i New Orleans Pelicans, ha le stigmate del predestinato, essendo già stato definito il nuovo LeBron. Curiosità a Boston per l’altissimo Tacko Fall, senegalese di 2.31 metri che ha strappato un ingaggio annuale con la storica franchigia del Massachussetts.
E gli italiani? Abbiamo già detto di Danilo Gallinari, finito (per sua sfortuna, viste le nuove prospettive di Los Angeles) a Oklahoma nella trade che ha portato ai Clippers Paul George. Marco Belinelli, altro azzurro ormai veterano della NBA, è invece confermatissimo sesto uomo di San Antonio, anche se il team del grande Gregg Popovich non sembra avere molte chance di essere tra i protagonisti. Ma quest’anno c’è un italiano in più, Nicolò Melli. Il cestista di Reggio Emilia (ma per metà statunitense) cresciuto nell’Olimpia Milano, dopo esperienze in Germania (Bamberg) e Turchia (Fenerbahçe) quest’anno è approdato dall’altra parte dell’oceano. Farà parte del roster dei Pelicans insieme a Williamson, e all’esordio, in pre-season contro Atlanta, ha già messo a segno 11 punti, 8 rimbalzi e 4 assist. Di sicuro, con questi due nella città del jazz quest’anno si divertiranno.