Premier League, al via la stagione 2019/20: tutti contro il City
Con l’anticipo di venerdì sera tra i vicecampioni in carica del Liverpool contro il Norwich prende il via la stagione 2019/20 della Premier League. Il tema è sempre il solito: sarà ancora il Manchester City a trionfare oppure avranno la meglio le storiche rivali come lo United, il Chelsea, il Liverpool e il Tottenham?
Alla caccia del Manchester City di Guardiola
Se il buongiorno si vede dal mattino, la stagione 2019/20 potrebbe essere foriera di grandi soddisfazioni per il Manchester City. La squadra allenata da Pep Guardiola ha infatti fatto centro al primo appuntamento stagionale, superando (ai rigori dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi sull’1-1) il Liverpool nella gara valida per la conquista del Community Shield. Inutile dire che i mancuniani sono anche i favoriti per la conquista della Premier (Eurobet quota a 1.50 la vittoria dello scudetto): Agüero e compagni tenteranno però di centrare finalmente anche la conquista della Champions League.
Movimenti di mercato mirati, per Guardiola, che ha fatto spese in Spagna assicurandosi il mediano, ex Atletico Madrid, Rodri (70 milioni l’investimento) e il terzino sinistro Angeliño, l’anno scorso al PSV Eindhoven. Della vecchia guardia, hanno salutato la ciurma il belga Kompany, tornato in patria all’Anderlecht per chiudere la carriera, e Danilo, finito alla Juve nell’operazione che ha portato in celeste il portoghese Cancelo. La rosa è di livello eccellente, considerato che sono rimasti tutti i pezzi grossi, da Gabriel Jesus a Bernardo Silva a Sané (anche se su di lui ci sono ancora le mire del Bayern) e Sterling, passando per De Bruyne, Walker e Otamendi. Per Pep e i suoi, deve essere l’anno delle definitiva consacrazione, soprattutto in Europa. L’esordio non sarà semplice, in trasferta contro il sempre ostico West Ham.
Il quartetto delle inseguitrici
Immediatamente alle spalle del Manchester City, le sue più dirette concorrenti per la conquista del titolo non possono che essere le solite: due squadre di Londra (Chelsea e Tottenham) e due del nord del Paese, Liverpool e Manchester United. Iniziamo dal Liverpool, giunto secondo per un soffio l’anno scorso e attuale campione d’Europa in carica. I ragazzi di Klopp hanno disputato un precampionato in ombra con parecchie sconfitte (compreso il 3-0 con il Napoli), cedendo ai rigori nel Community Shield proprio contro il City. Ciò nonostante, rimangono i più accreditati alla conquista del titolo insieme alla squadra di Guardiola (Eurobet li quota a 3.20). Pochissimi movimenti di mercato per la banda-Klopp, che si presenta con lo stesso organico della passata stagione: i tre delle meraviglie davanti (Salah, Firmino e Mané) e una spina dorsale formata da Alisson in porta, Virgil e Matip in difesa e una robusta mediana con Keita, Wijnaldum, Henderson e Milner.
In attesa di capire se il totem difensivo Alderweireld si trasferirà alla Roma e se ci sarà un colpaccio last minute (Dybala?), il Tottenham si è puntellato in mezzo al campo con l’acquisto del francese Ndombélé dal Lione, costato 60 milioni, mentre ha salutato Trippier, passato all’Atletico Madrid. Anche Llorente è pronto a fare le valigie. La squadra di Pochettino vanta una struttura consolidata, e senza fare mercato l’anno scorso è giunta in Finale di Champions League. Vedremo se quest’anno gli Spurs faranno un altro miracolo, magari puntando a vincere il campionato. Chelsea e Manchester United sono due grosse incognite. I londinesi, detentori dell’Europa League, hanno salutato Sarri accogliendo in panchina l’hometown boy Frankie Lampard, leggenda del club alla prima panchina importante. Il club ha perso il suo pezzo più pregiato, Hazard, passato al Real Madrid, mentre in entrata è da registrare il riscatto di Kovacic e il rientro di Pulisic dal prestito al Borussia Dortmund. La rosa sembra inevitabilmente più debole dell’anno scorso: di sicuro per Lampard sarà una sfida riportare il club ai fasti di quando ci giocava, ma il Chelsea ci sembra una squadra di prospettiva, che vuole cercare di creare un ciclo vincente coi giovani.
Il Manchester United ha speso tantissimo e le trattative potrebbero non essere ancora terminate. Mister Solskjaer avrà il nuovo difensore Harry Maguire, comprato dal Leicester per la cifra-monstre di 87 milioni di euro, e il giovane terzino ex-Crystal Palace Wan-Bissaka (costato parecchio anche lui: 55 milioni), oltre alla promettente ala sinistra Daniel James, in arrivo dallo Swansea. I veri rebus sono legati ai nomi di Pogba e Lukaku, tentati dalle sirene di Real Madrid (il primo), Juventus e Inter (il secondo). I due costano parecchio, ma tutto sta nella contropartita tecnica, visto che la Juve sarebbe pronta a sacrificare Dybala e Mandzukic per arrivare a uno dei due. Al netto di tutto questo, United e Chelsea sembrano comunque un gradino sotto Liverpool e Tottenham.
Le possibili sorprese e le squadre vogliose di riscatto
E le altre big del campionato? Da Londra vuole suonare le trombe del riscatto l’Arsenal: dopo un’annata così così, i Gunners hanno puntato fortissimo su Nicolas Pépé, forte attaccante del Lille acquistato per 80 milioni, Di prestigio anche gli arrivi del difensore centrale Saliba, dal Saint-Etienne, e di Ceballos, in prestito dal Real Madrid. In uscita, di peso la cessione di Ramsey alla Juventus. Se dovessimo puntare su un outsider, però, la nostra scelta andrebbe su tre squadre minori: il Wolverhampton è reduce da un’ottima annata e vuole confermarsi. L’arrivo dell’ex milanista Cutrone ci rende curiosi di vedere come si comporterà il ragazzo in un campionato diverso dal nostro.
Occhio però anche all’Everton: la squadra ha speso molto, acquistando Moise Kean dalla Juve e André Gomes dal Barcellona, oltre al mediano del Mainz, Gbamin; le ambizioni della seconda squadra di Liverpool sono evidenti. E poi ci sono i neopromossi dell’Aston Villa: guidati dal grintosissimo trequartista Jack Grealish (celebre per l’episodio del pugno subito da un hooligan), i Villans vogliono stupire, e per farlo hanno acquistato il brasiliano Wesley dal Bruges, il centrale Douglas Luiz dal City e il difensore Mings dal Bournemouth, per cercare di costruire una squadra capace non solo di rimanere in Premier ma anche di affacciarsi nei quartieri nobili della classifica.