Pronostici elezioni USA, cosa succede dopo l’addio di Biden
L’addio alla corsa presidenziale americana da parte dell’attuale inquilino della Casa Bianca ha lanciato Kamala Harris e riaperto una competizione che sembrava destinata ad essere vinta dal tycoon. Ecco la situazione.
Elezioni USA 2024, Kamala contro Donald
Un doppio colpo di scena, nel giro di pochi giorni, ha scosso la corsa presidenziale USA. Da una parte, c’è la stato l’attentato a Donald Trump, che durante un comizio nella città di Butler, in Pennsylvania, nel luglio 2024, è scampato ai colpi di fucile sferrati Thomas Crooks, rimanendo ferito all’orecchio.
Dall’altra è arrivata la rinuncia dell’attuale presidente statunitense, Joe Biden, alla nuova investitura come candidato del partito democratico, un ripensamento arrivato, anche se non ufficialmente, dopo il disastro nel confronto tv con Trump dello scorso giugno, durante il quale è apparso confuso, stanco, inadeguato.
La convention del Partito Democratico fra qualche settimana ufficializzerà così la candidatura di Kamala Harris, l’attuale vice-presidente che, a dire il vero, è rimasta un po’ nell’ombra nei quattro anni passati alla Casa Bianca, ma che in queste primissime settimane da nuova sfidante di Trump sta mostrando un piglio forte e deciso.È così che una corsa che sembrava completamente chiusa, con Trump avanti di quasi 7 punti su Biden nei sondaggi e il 74% degli americani convinti che l’attuale presidente fosse troppo vecchio per un nuovo mandato, è stata completamente riaperta.
La vicepresidente Kamala Harris, in meno di due settimane, ha infatti cancellato il vantaggio di Donald Trump, colmando il divario sia a livello nazionale, dove adesso le diverse società di rilevazione statistica oscillano fra 1 e 2 punti di distanza a favore di uno e dell’altro candidato, che negli stati chiave in bilico, fondamentali per l’elezione nel complesso meccanismo di conteggio USA.
Secondo un sondaggio del media Bloomberg News, la democratica Harris sarebbe in vantaggio su Trump in quattro stati chiave in bilico: nel Michigan, addirittura 11 punti davanti, e poi in Nevada, Arizona e Wisconsin, stati nei quali avrebbe due punti di margine.
Donald Trump, invece, al momento avrebbe ancora quattro punti di vantaggio in Pennsylvania e due punti in North Carolina. La Georgia, apparentemente, è, fra gli stati in bilico, ancora impossibile da assegnare, in quanto regna un equilibrio assoluto: potrebbe fare la differenza un eventuale nuovo confronto tv fra i due candidati, che Harris chiede a gran voce.
Con questo stato delle cose, proprio la Georgia, qualora fosse effettivamente questo l’esito delle elezioni, farebbe la differenza. Harris, che sarà formalmente nominata candidata democratica nel giro di pochi giorni, dovrebbe annunciare la sua scelta per la vice-presidenza entro la prima settimana di agosto, partendo poi per un tour degli stati ancora in bilico in vista dell’elezione del 5 novembre.
Fra i nomi più chiaccherati come possibili secondi di Harris, circolano con insistenza quelli di del governatore della Pennsylvania, Josh Shapiro, del senatore dell’Arizona, Mark Kelly e del segretario ai trasporti, Pete Buttigieg.
La lettura delle elezioni USA attraverso le previsioni dei bookmakers
La tradizione delle puntate sulle elezioni presidenziali degli Stati Uniti ha una storia lunghissima, di cui si trovano tracce che vanno indietro addirittura fino al 1868. Da allora sino ad oggi, solo due volte il candidato dichiarato come favorito da parte delle case di scommesse non è poi uscito vincitore.
Accadde nel 1948, quando Harry S. Truman, presidente allora in carica ma sfavorito, sconfisse il suo repubblicano, Thomas E. Dewey, accreditato delle vittoria. E poi, più recentemente, è successo nel 2016, quanto la democratica Hillary Clinton, favorita secondo tutti i bookmakers, perse, con un risultato shock, la corsa alla Casa Bianca proprio contro Donal Trump.
A partire da questi elementi diventa allora interessante analizzare le prossime elezioni per la presidenza USA attraverso la lente delle previsioni dei bookmakers. La base è molto chiara: le piattaforme di scommesse di tutto il mondo hanno registrato in maniera netta il cambio di candidato nel partito democratico.
Dopo aver dato Trump, per mesi, come favorito assoluto nella corsa, le quote, dopo l’entrata in scena di Harris, sono ora radicalmente cambiate, con in due candidati praticamente alla pari e un numero sempre maggiore di piattaforme che vede l’attuale vicepresidente come leggermente favorita.
Un ultimo dettaglio: Joe Biden era il favorito, secondo gli allibratori, per la corsa del 2020, un vantaggio che le case di scommesse definirono allora, già a maggio, quindi sei mesi prima del voto, e che poi, com’è ormai storia, venne confermato dalle urne.
Interessante, dunque, sarà vedere se e come nel corso delle prossime settimane le quote verranno influenzate da un eventuale dibattito tv Trump vs Harris, e analizzare le chance di vittoria dei due candidati alla luce delle quotazioni dei bookmakers.