Da Ipsos-Luiss una ricerca su gioco, legalità e divertimento
Gli studi di settore possono rivelarsi utili per comprendere aspetti particolari di un business e gli eventuali cambiamenti che attraversa. È il caso della ricerca Ipsos-Luiss sul mercato del gioco e sui profili dei giocatori.
La percezione del gioco legale in Italia nel 2023
Un’approfondita indagine condotta da Ipsos, multinazionale dedita alle ricerche di mercato e consulenza aziendale, insieme alla Libera Università Internazionale degli Studi Sociali (Luiss), ha fatto luce su alcuni aspetti molto interessanti dell’industria del gioco. La ricerca si intitola “Responsabilità, trasparenza, comportamenti consapevoli: nuovi orizzonti dell’industria del gioco” e si è svolta attraverso 4000 interviste effettuate nello scorso settembre.
Le risposte degli intervistati hanno consentito una buona profilazione dei consumatori, per comprendere il loro grado di consapevolezza sull’industria del gioco e, in particolare, sui confini tra gioco legale e illegale. Per certi versi è sorprendente la considerazione che hanno molti giocatori – il 62% degli intervistati – dei luoghi fisici di gioco, percepiti come migliore garanzia di legalità.
Secondo questi player intervistati, i punti fisici fanno percepire una maggior tutela del giocatore, soprattutto quando accettano tutti i sistemi di pagamento. Tale opinione, condivisa dal 57% di essi , è supportata anche dalla sensazione che codesti luoghi aiutino a prevenire l’utente da potenziali comportamenti di gioco problematico poiché forniscono tutte le informazioni necessarie al cliente.
Ipsos-Luiss: aumenta chi gioca per divertimento
L’attenzione alle tematiche del gioco responsabile è crescente ovunque, e ricerche come quella di Ipsos e Luiss Business School sono importanti perché danno un continuo aggiornamento anche su questi temi. A tal proposito, lo studio parla chiaramente di un aumento percentuale di giocatori che lo fanno per puro divertimento (+4%) o per sviluppare abilità personali (+18,1%), mentre stabili sono gli scopi di socialità.
Invece, è in calo chi gioca per soldi (-7,4%) e per dipendenza (-12,1%). Sono dati che confermano quanto sostenuto da altri studi, come uno del CNR di Pisa che, già nel 2017, diceva che il 76,5% di chi gioca lo fa senza alcun rischio patologico, il 15,9% è a rischio minimo, il 5,9% a rischio moderato e il 2,4% a forte rischio.
Ricerche diverse, che danno risposte simili. Il concetto di gioco e legalità e quello della lotta al gioco problematico sono legati da una nozione fondamentale: il bisogno di un’informazione corretta. Solo informando il giocatore sui rischi che corre, cercando di istruirlo sui comportamenti di gioco più sano e consapevole, si possono porre le basi per una crescita sostenibile dell’industria del gioco.