Guida alla fase a eliminazione diretta della Coppa America 2024
L’Argentina, fra luci e ombre, si conferma favorita per la vittoria. Bene la Colombia del rinato James Rodriguez, curiosità per la sorpresa Venezuela, mentre l’Uruguay di Bielsa resta sullo sfondo. Ecco il quadro completo della fase finale della Coppa America 2024.
Coppa America ‘24: l’Ecuador sfida l’Albiceleste
La fase a gironi della Coppa America ha lasciato per strada alcune sorprese, anche se, in fondo, ha principalmente confermato le sensazioni della vigilia. A fare rumore è l’eliminazione degli Stati Uniti, che oltre a essere il paese ospitante di quest’edizione allargata della Copa, era dato fra le squadre favorite e aveva impostato la partecipazione al torneo come prova generale per i mondiali del 2026, ormai sempre più vicini.
Più attese, per quanto comunque rovinose, le debacle di Messico e Cile. I messicani hanno buttato via la qualificazione dopo l’assurda partita contro il Venezuela, persa 1 a 0 nonostante un lunghissimo assedio e un rigore sbagliato negli ultimi minuti della partita. I cileni, invece, non sono riusciti a battere né il Canada, né il Perù, condannandosi a un rientro in patria anticipato.
Benissimo il Venezuela, che ha chiuso il girone a punteggio pieno e sfiderà adesso il Canada nel quarto di finale più incerto del quadro. La nazionale allenata dall’argentino Batista da anni, anche considerato il successo dei suoi giovani al Mondiale Under 20 del 2017, è attesa alla consacrazione finale.Eppure, il trascinatore di questa squadra non è uno dei ragazzini terribili di quella giovanile, ma l’eterno Salomón Rondón, 34 anni, recordman di gol nella selezione venezuelana (43), vincitore del titolo di miglior giocatore in tutte e tre le partite giocate dal Venezuela nella prima fase.
Intorno a lui vale la pena menzionare il centrocampo composta, con Herrera e Martínez che stanno davvero stupendo per la capacità di andare in costante pressione senza palla, e Yeferson Soteldo a dare un grande contributo di personalità.
Insomma non sarà facile per il Canada, unica superstite nordamericana del torneo, riuscita a passare il turno in un girone durissimo. I ragazzi di Marsch sono sembrati andare a mille all’ora, nonostante i nomi di grido della rosa (Alphonso Davies, Jonathan David, Eustaquio, Buchanan) non abbiano particolarmente brillato.
Bene, invece, un nome nuovo, quello di Jacob Shaffelburg, esterno nella Major League americana con il Nashville e attivissimo sugli esterni d’attacco canadesi. Per quel che si è visto, il Canada, che parte leggermente sfavorito (ma questo è un match da 51%-49%) se la può giocare alla grande. Si gioca all’AT&T Stadium di Arlington, in Texas, sabato 6 luglio alle 3 di notte italiane e chi vince trova, in teoria, l’Argentina.
In teoria, sì, perché prima l’Albiceleste, che ha vinto tutte e tre le partite del suo gruppo, peraltro senza subire gol, deve vincere il suo quarto contro l’Ecuador. Messi ha vissuto una prima fase alterna, con passaggi illuminanti ma anche un clamoroso gol sbagliato e un piccolo infortunio che lo farà arrivare ai quarti a mezzo servizio.
Senza di lui si sono caricati la squadra sulle spalle un Di Maria in grande spolvero e soprattutto un Lautaro Martinez apparso in forma straordinaria, con 4 gol in 3 partite, due dei quali peraltro segnati entrando dalla panchina per sostituire la sua nemesi, Julian Alvarez. Insomma, a meno di suicidi (non sarebbe la prima volta nella storia di questa squadra), l’Argentina il turno dovrebbe passarlo senza patemi.
L’Ecuador infatti è un’ottima squadra, ma nonostante la rosa di buon livello non sembra ancora aver raggiunto il top del suo potenziale. Intorno agli ecuadoriani, inoltre, spira uno strano vento di negatività difficile da comprendere, ma che ne rallenta la crescita, con l’allenatore, lo spagnolo Sánchez Bas, costantemente messo in discussione.
Restano, comunque, le individualità di Preciado, Enner Valencia, soprattutto di Moises Caicedo, definitivamente maturato al Chelsea e che oggi gestisce con grande sicurezza l’equilibrio della squadra. Senza dimenticare Kendry Páez, centrocampista offensivo diciassettenne di cui si parla da tempo (preso dal Chelsea, dove arriverà nell’estate 2025) e che sta facendo uno splendido torneo.
Brasile in continuo affanno alla Copa 2024
Uruguay – Brasile, nella parte bassa del tabellone, è la sfida più affascinante dei quarti. Da un lato l’ennesimo miracolo del Loco Bielsa, con ha ringiovanito gli uruguaiani (età media di poco superiore ai 25 anni della rosa), dato la fascia di capitano a Federico Valverde e costruito una squadra solida, tignosa, che va incessantemente alla ricerca del pallone.
Dall’altra un Brasile che è stato definito fra i più brutti di sempre dai commentatori verdeoro e che in effetti ha fatto vedere un gioco di rimessa, poco organizzato, mai dominante, noioso. Il Brasile sembra avvolto da una patina di negatività che nemmeno Vinicius, in odore di pallone d’oro, è riuscito a tirare via.
Il talento del Real Madrid con la Seleçao non è ancora esploso, appena cinque gol in più di trenta partite e salterà in quarti per squalifica. Insomma, fa strano dirlo, ma l’Uruguay, anche se di poco, parte leggermente favorito. Appuntamento domenica 7 luglio alle 3 di notte.
L’ultimo quarto di finale, quello fra Colombia e Panama, è invece il più squilibrato. I Cafeteros non perdono una partita da sedici mesi e hanno ritrovato un James Rodriguez straordinario, che sforna assist e giocate senza sosta, in un contesto tattico che lo mette nelle condizioni perfette per far girare al massimo il motore della squadra.
Dall’altra parte Panama, qualificatasi ai quarti a sorpresa grazie a una vittoria in rimonta sugli Stati Uniti, sembra aver già fatto, e di molto, il suo, e sembra avere i mezzi tecnici per opporsi ai colombiani. Si gioca il domenica 7 luglio a mezzanotte, allo stadio dell’Università di Phoenix.