Speciale Euro 2024 – Belgio, fra novità e vecchie glorie
L’epoca della generazione dei fenomeni sembra tramontata, nonostante diversi di quei nomi, da Lukaku a De Bruyne, siano ancora parte fondamentale della squadra. Il Belgio che si presenterà a Euro 2024 è tutto nuovo: scopriamolo.
Belgio a Euro 2024, e se fosse la volta buona?
Per anni, dal 2015 circa in avanti, il Belgio è stata considerata una delle nazionali di calcio più talentuose al mondo, se non la più la più talentuosa di tutte. Eppure, di tanto talento è rimasto ben poco, con il risultato più prestigioso raccolto ormai sei anni fa, ai Mondiali di Russia 2018, un terzo posto amaro e inutile, che resta comunque, giochi olimpici del 2020 esclusi, il risultato più importante mai fatto registrare da una rappresentativa calcistica belga seniores a calcio.
Da quella semifinale, persa contro la Francia, sono cambiate diverse cose. Soprattutto, è cambiato l’allenatore, che non è più lo spagnolo Roberto Martinez, andato a sedersi sulla panchina del Portogallo dopo sei anni con i Diavoli Rossi, ma Domenico Tedesco, l’italiano figlio di emigranti calabresi, che è cresciuto in Germania e che si è fatto le ossa fra Schalke 04, Spartak Mosca e Red Bull Lipsia.
Tedesco ha dato un’impostazione completamente nuova alla squadra, specialmente sul fronte dell’energia mentale, ricostruendo un gruppo che era da troppo tempo accartocciato a riflettere sulle delusioni del passato. Il Belgio è imbattuto da undici partite, con l’allenatore italiano che non ha mai perso da quanto è arrivato a guidare “Les Diables Rouges” e che ha raggiunto le qualificazioni in maniera molto tranquilla, chiudendo al primo posto un girone, non trascendentale, che includeva Austria, Svezia, Estonia e Azerbaijan.I punti più interessanti da analizzare in questa sorta di Belgio 2.0 messo in piedi dall’allenatore calabrese sono il recupero di due giocatori fondamentali come Kevin De Bruyne e Romelu Lukaku, integrati alla grande nei nuovi meccanismi della squadra è l’ascesa prepotente di alcuni ragazzi come Jeremy Doku e Lois Openda.
Certo, proprio questa fiducia estrema nei giovani risulta essere anche il punto interrogativo rispetto alla tenuta del Belgio in una competizione come gli Europei 2024 in Germania. Ragazzi come Zeno Debast, ventenne centrale dell’Anderlecht che si sta imponendo fra i titolari di Tedesco, oppure Arthur Vermeeren, diciannovenne centrocampista passato dall’Anversa all’Atletico Madrid lo scorso gennaio (e che con Simeone non ha praticamente visto il campo) potrebbero risultare un po’ acerbi.
Di sicuro, sarà interessante vedere chi difenderà i pali del Belgio a Euro 2024. Thibaut Courtois si è tirato fuori a causa del doppio infortunio, legamento e menisco. In questo mesi Tedesco sembra aver scelto l’esperienza di Matz Sels, trentaduenne portiere del Nottingham Forest con appena sei presenze in nazionale, ma una lunga carriera spesa, soprattutto, con i francesi dello Strasburgo.
In difesa sembrano destinati a far parte del gruppo europeo altre due vecchie conoscenze della generazione dorata belga: Jan Vertonghen (154 presenza in maglia belga) e Thomas Meunier. Con loro Tedesco porterà una covata di giovani e inesperti: dal già citato Debast all’ex Bologna Theate, da Wout Faes del Leicester sino alla possibile sorpresa di Koni De Winter, 21 anni, il centrale del Genoa che ha esordito da titolare lo scorso 23 marzo contro l’Irlanda.
A centrocampo le scelte sembrano più internazionali, con, appunto, De Bruyne, Tielemans, Vranck, Mangala, De Ketelaere, Onana, tutti ragazzi che, anche se giovani, hanno già maturato esperienze importanti. E occhio a Saelemekers, che sta facendo un bel campionato con il Bologna e, anche grazie alla sua duttilità, potrebbe strappare il pass all’ultimo momento.
Davanti Lukaku è intoccabile, così come Jeremy Doku, che alla prima stagione al Manchester City ha fatto benissimo. Dietro di loro c’è Openda, che si battaglierà con Lukaku la titolarità davanti, e poi ancora Leandro Trossard dell’Arsenal, che potrebbe imporsi come titolare, ma anche Thorgan Hazard, Lukebakio, lo stesso Batshuayi, molto in forma al Fenerbahce.
Un girone europeo abbordabile
Il Belgio, fra le teste di serie, è stato sorteggiato in quello che è forse il girone più abbordabile di tutto il torneo: Slovacchia, Romania e Ucraina sono le avversarie dei ragazzi di Domenico Tedesco. Tre partite decisamente non impossibili, che sulla carta non dovrebbero rappresentare uno scoglio insormontabile per i Diavoli Rossi.
Si parte contro il 17 giugno, a Francoforte, contro la Slovacchia di mister Calzona, oggi prestato part-time al Napoli, che si è qualificata come seconda, dietro al Portogallo, nel girone J. Non ci sono, nella squadra slovacca, individualità importanti, ma è di certo un gruppo compatto, che fa della solidità difensiva la sua forza (otto gol subiti in dieci partite nel gruppo di qualificazione).
Il 22 giugno si va a Colonia, contro la Romania. Altra partita in cui è difficile immaginare un risultato diverso dalla vittoria del Belgio. La Romania arriva agli Europei 2024 dopo aver vinto un girone nel quale ha avuto vita abbastanza facile contro Svizzera e Israele, le due contendenti più accreditate. I due giocatori più rappresentativi sono Marin, centrocampista dell’Empoli, Stanciu, numero 10 agli arabi del Damac, ex Slavia Praga, e Puscas, attaccante del Bari che dovrebbe essere il terminale offensivo titolare.
Si chiude il gruppo a Stoccarda, il 26 giugno contro l’Ucraina, una squadra che è arrivata a qualificarsi solo dopo il doppio spareggio finale, ma che era in girone molto duro, con Italia e Inghilterra. Qui il Belgio qualcosa può rischiare, perché l’Ucraina è un undici con qualità e forza, che ha giocatori come Mudryk, Dovbyk, Zinchenko, Yaremchuk, Lunin, che giocato in alcuni dei club più prestigiosi d’Europa: potrebbero dare filo da torcere a Lukaku e compagni.