Speciale Euro 2024 – Olanda, la nobile decaduta
L’ultimo risultato importante degli Oranje risale al Mondiale di Brasile 2014, quando conquistarono un terzo posto con Van Gaal in panchina. Ecco come arrivano a Euro 2024 dopo l’ennesima ricostruzione.
Nazionale olandese, il ritorno di Koeman
Ronald Koeman è tornato sulla panchina della nazionale olandese nel gennaio del 2023. L’obiettivo dichiarato era quello di qualificare l’Olanda a Euro 2024, costruendo un gruppo abbastanza solido da potersi giocare le proprie carte in maniera convincente durante la competizione.
Se il risultato sarà raggiunto lo si scoprirà nel giro di poche settimane, di certo c’è che Koeman qualcosa di buono in questi mesi lo ha fatto, creando una squadra che magari non sarà spettacolare, ma che ha mostrato, anche nelle ultimissime uscite (vedi la sconfitta di marzo per 2 a 1 contro la Germania), un impianto tattico solido e diverse individualità che andranno tenute sotto controllo.
Certo, l’Olanda non è capitata in un girone semplice. Oltre alla Francia di Deschamps, vice-campione del mondo in carica e favoritissima per la vittoria finale, dovrà infatti vedersela anche con l’Austria di Ralf Rangnick, una delle squadre più interessanti viste nell’ultimo anno, e con la Polonia di Lewandowski, un attaccante che può sempre tirare fuori dal cilindro una giocata vincente.Proprio con la Polonia comincerà la campagna europea dell’Olanda, il 16 giugno alle 15 al Volksparkstadion di Amburgo. Il match, sulla carta equilibrato, dovrebbe pendere comunque dalla parte degli Oranje che, anche solo per storia, si meritano il ruolo di favoriti contro una Polonia che il pass per gli Europei l’ha comunque strappato all’ultimo momento.
Olanda – Francia, il 21 giugno alle 21, a Lipsia, sembra già essere, invece, una partita con meno storia. L’ultima sfida fra le due squadre è finita 4 a 0 per i Bleus, nel marzo 2023, all’esordio di Koeman dopo il rientro sulla panchina olandese. C’è da aspettarsi sicuramente un match meno sbilanciato, ma i valori in campo continuano a essere nettamente a favore dei francesi.
Chiude il girone Olanda – Austria, il 25 giugno alle 18, all’Olympiastadion di Berlino. Non è esattamente la partita dei sogni per definire, eventualmente, la qualificazione. A dispetto di una storia mediocre, l’Austria è infatti una squadra ostica e immaginare il risultato di questa partita non è per nulla scontato: per l’Olanda ci sarà da sudare.
Olanda a Euro 2024, dal dubbio in porta a capitan Van Djik
Koeman ha già diramato l’elenco dei pre-convocati con i quali comincerà a lavorare in vista dell’esordio a Euro 2024. Una curiosità che salta subito all’occhio è la presenza di due soli giocatori dell’Ajax in rosa, specchio perfetto della crisi dei Lancieri, ma anche di quella della nazionale olandese.
Per anni, l’Olanda è rimasta a galla anche grazie al continuo ricambio di talenti che arrivavano dalle giovanili della squadra di Amsterdam, che vive invece un momento di grande difficoltà, una situazione che si riflette direttamente anche sulla selezione Oranje.
Di buono, di certo, c’è che il reparto difensivo sembra davvero di primissimo livello. Van Djik ha ritrovato lo smalto dei bei tempi e per decidere che si accomoderà accanto a lui, in una difesa a 3 o 4, c’è l’imbarazzo della scelta, con Ake del Manchester City, De Vrij dell’Inter, il redivivo Daley Blind, autore di una splendida stagione al Girona, e poi De Ligt.
Ecco, proprio de Ligt è uno dei casi di questa nazionale. Talento precoce, leader generazionale di un Ajax bellissimo, dopo il passaggio a Juve e Bayern ha vissuto stagioni incostanti e rischia di guardare l’Europeo dalla panchina, dovendosi difendere anche dalla concorrenza di Lutsharel Geertruida, ventitreenne del Feyenoord che Koeman tiene in grande considerazione.
Soliti dubbi in porta, dove i convocati sono quattro e tutti papabili per una maglia da titolare. Ormai quello del portiere è un problema che l’Olanda si porta avanti da tempo, tanto è vero che i quattro selezionati contano, complessivamente, meno di 13 presenze con la maglia olandese. Justin Bijlow del Feyenoord è probabilmente in vantaggio per la titolarità, ma Flekken e Verbruggen continueranno a giocarsela fino all’esordio.
Sarà interessante vedere se Jeremie Frimpong, autore di una stagione pazzesca con il Bayer Leverkusen, ripeterà in maglia olandese le grandi prestazioni fornite alla guida di Xabi Alonso. A centrocampo vedremo sicuramente De Jong, che Koeman ha fortemente voluto nonostante arriverà in ritiro da infortunato, ed è probabile che accanto a lui giocherà l’ex Bologna, oggi al PSV, Jerdy Schouten, come equilibratore.
Occhio anche a De Roon e Koopmeiners, che una maglia se la giocano, senza dubbio. Ah, Koeman si è portato, direttamente dall’Arabia Saudita, anche il trentatreenne Georginio Wijnaldum, non esattamente al top già da diverse stagioni: scelta arcana, ma avrà in mente qualcosa.
Davanti la sensazione è che Koeman sia più orientato verso una scelta conservativa e che darà spazio al vecchio lupo d’area di rigore, Weghorst, autore di una stagione non trascendentale all’Hoffenheim, lasciando fuori, come arma da usare a partita in corso, il talento di Xavi Simons. Dentro ci sono comunque anche Brobbey, Bergwijn, Depay, Gapko, per un reparto che offre tante soluzioni. Il mantra, per l’Olanda, è “proviamo intanto a passare il girone, e poi vediamo cosa succede”.