Caso Tiago Djalò: perché è ancora a 0 presenze nella Juve
Arrivato in pompa magna nel mercato di gennaio, il centrale portoghese, reduce da un brutto infortunio, non ha ancora esordito con la maglia dei bianconeri. Andiamo a capire le ragioni di un flop inatteso.
Tiago Djalò, un talento precoce, un infortunio difficile
Tiago Djalò sembrava essere un predestinato. Arrivato al Milan a 19 anni dopo una manciata di presenze nella seconda squadra dello Sporting Lisbona, viene ceduto sei mesi dopo ai francesi del Lille, senza avere mai messo piede in campo con i rossoneri, per una cifra vicino ai cinque milioni di euro.
In Francia si impone come uno dei giovani difensori centrali più promettenti della Ligue 1, prendendosi pian piano il posto da titolare e mettendo insieme oltre cento presenze in quattro stagioni. Anche la nazionale portoghese si accorge del suo talento e così riceve anche, nel marzo 2022, la prima convocazione della rappresentativa lusitana, senza però scendere in campo.
Questa storia di incontenibile ascesa si interrompe però il 4 marzo 2023, nella partita Lens – Lille. Al tredicesimo minuti, infatti, Djalò, durante un contrasto con il centrocampista avversario Adrien Thomasson si rompe il legamento crociato anteriore: è la fine della sua stagione e l’inizio di un lunghissimo calvario, non ancora concluso.Da allora Tiago infatti non è più sceso in campo, anche se nel frattempo e stato al centro di una battaglia di mercato fra Inter e Juventus, che hanno cercato di accaparrarselo, anche per sfruttare la scadenza del suo contratto con il Lille (che segnava giugno 2024). Eppure, nonostante il grande clamore creatosi a gennaio al momento del suo arrivo, qualcosa, evidentemente, non sta andando per il verso giusto.
Djalò è stato il primo colpo di mercato del direttore sportivo Giuntoli alla Juventus e ha firmato un contratto da 2 milioni e mezzo di euro l’anno, fino al 2026, con opzione di rinnovo biennale da parte dei biancori. La Juve, per averlo, ha pagato 3,6 milioni di euro, più un altro milione e mezzo di incentivi e bonus, al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi, fino a un massimo di 2,5 milioni di euro. ln più, il Lille ha strappato anche il 10% sulla eventuale futura rivendita: insomma, un affare importante.
Dialò alla Juventus: cosa non sta funzionando
Nonostante si alleni regolarmente ormai da cinque mesi e l’infortunio appaia quindi messo alle spalle, il centrale portoghese non ha ancora esordito con la maglia dei bianconeri. Le ragioni, a quanto pare, sono molteplici, ma la decisione tecnica su Djalò sarebbe legata alla volontà di non bruciare il ragazzo, al rientro in campo dopo un intervento molto complesso al ginocchio, in una fase sportiva non eccezionale della Juventus.
Allegri, che peraltro ha sempre speso parole positive sul giocatore, non se la sentirebbe di lanciarlo nella mischia, dopo oltre un anno di inattività, in un momento di grande pressione per la Juve, che sta vivendo un periodo orribile in termini di risultati e comincia a vedere a rischio anche una qualificazione Champions che fino a due mesi fa sembrava in cassaforte.
L’investimento della società bianconera, ad ogni modo, non è in discussione. Djalò è stato preso con l’idea di entrare in maniera costante nelle rotazioni difensive juventine a partire dalla stagione 2024/2025, utilizzando questi primi sei mesi come ambientamento e per riprendere il ritmo atletico in maniera definitiva, senza fretta, dopo l’intervento al crociato, sotto la cura di medici e preparatori della Continassa.
D’altronde il progetto iniziale era quello di inserire Tiago Djalò nel roster Juve al posto di Alex Sandro, che a 33 anni, dopo nove stagioni, 227 presenze, 13 gol, cinque scudetti, quattro coppe italia e due supercoppe italiane in bianconero non vedrà il suo contratto rinnovato.
Certo, il fatto che sino ad ora il ragazzo portoghese non abbiamo proprio visto il campo potrebbe avere un effetto anche sulle decisioni per il futuro, visto che sarà difficile considerarlo un titolare effettivo per la prossima stagione senza averlo mai visto all’opera.
L’ipotesi di mandarlo per questi ultimi mesi a giocare in Next Gen comincia allora a prendere sempre più corpo. Si tratterebbe, certo, di una retrocessione importante per un giocatore considerato, fino a un anno fa, uno dei difensori centrali di maggior talento in Europa, ma permetterebbe a Djalò, quantomeno, di riprendere il ritmo partita.
Per la prossima stagione, poi, qualora le risposte dei prossimi mesi continuassero a non essere convincenti, sta diventando sempre più concreta l’idea di mandare Djalò in prestito. Per Tiago, infatti, è necessario trovare continuità, quella che sino ad ora non sta trovando e che Allegri non sembra per nulla deciso ad accordargli. Le pretendenti, in caso il ragazzo dovesse andare sul mercato, di certo non mancheranno per uno dei prospetti più interessanti del calcio portoghese.