Chi è Massimiliano Favo, il ct che ha portato al successo l’Italia U17
58 anni, una lunga carriera da calciatore nelle serie minori, dal 2004 tanta gavetta in panchina fra serie D e C, oggi Favo è considerato uno degli allenatori più innovativi del nostro calcio. Scopriamone la storia di Massimiliano Favo.
Favo, il c.t. dell’Under 17
Il 3 a 0 sul Portogallo con il quale la nazionale italiana Under 17 allenata da Massimiliano Favo si è aggiudicata il campionato europeo di categoria è entrato dritto nella storia del calcio italiano. Non era mai successo, infatti, che la nostra rappresentativa di giovani diciassettenni portasse a casa il trofeo continentale.
La partita è stata indirizzata per il verso grazie a una doppietta firmata dal nuovo fenomeno del calcio giovanile italiano, Camarda, l’attaccante del Milan che ha già esordito, nella stagione passata, in Serie A e da cui ci si aspettano, e già a breve, grandissime cose.
Soprattutto, però, quello degli Europei di Categoria giocati a Cipro è un successo firmato da mister Favo, che dopo una carriera ventennale in panchina, passata soprattutto fra squadre di serie D e C, si è tolto una grandissima soddisfazione grazie a un gruppo che ha contribuito a costruire nell’ultimo biennio.Favo, napoletano doc, classe 1966, è cresciuto nel calcio di fine Ottanta, quando uscendo dalle giovanili del Napoli si trovò lanciato in Serie A niente meno che al fianco di Diego Armando Maradona.
In totale, Favo può vantare ben dieci partite giocate, da subentrato o da titolare, al fianco del Pibe de Oro, un’esperienza che, come ha più volte ricordato in diverse delle interviste rilasciate, lo ha segnato come uomo di calcio e che resta ancora oggi un ricordo indelebile.
Il Favo calciatore è stato un onesto gregario in squadre come Salernitana, Viterbese, Palermo, Ascoli e Ancona, una squadra alla quale, dopo aver giocato dal 1998 al 2022, è rimasto particolarmente legato, tanto da ritornarci poi da allenatore, fra il 2011 e il 2013.
Il percorso in panchina di Favo, d’altronde, è contraddistinto da una lunga gavetta sviluppatasi, quasi interamente, alla guida di club della fascia adriatica, come Vastese, Campobasso, Ascoli, Taranto, Maceratese, appunto Ancona.
Poi, nel 2023, la chiamata della Federazione e l’inizio del percorso con l’Under 17, un cammino straordinario nel quale la mano di Favo è risultata essere, senza dubbio, un valore aggiunto, sia per quanto riguarda la struttura tattica della squadra che per quel che concerne il gruppo.
Un allenatore di idee e di sostanza
Favo ha innanzitutto portato fiducia ai giovani azzurri, un elemento fondamentale nella costruzione della selezione italiana Under 17 e rispetto al quale, in generale, il mister napoletano cerca da tempo di dare l’esempio.
Secondo Favo, i club italiani devono osare di più, dando più spazio ai giovani italiani di talento, che meritano, secondo la sua opinione, più attenzione. “Non è vero che siamo bravi solo noi allenatori – ha dichiarato recentemente in un’intervista al quotidiano Il Mattino di Napoli – senza i buoni giocatori l’allenatore fa poco. Il seme cresce dove la terra è fertile e non dobbiamo confondere i risultati delle nazionali giovanili con il lavoro dei settori giovanili dei club”.
Secondo Favo i club devono credere di più nei loro ragazzi, devono costruire progetti più orientati verso la crescita di giocatori forti, ma che spesso vanno aspettati. In questo senso, secondo Favo il progetto delle squadre Under 23 per la serie C è senza dubbio molto importante.
Si tratta infatti, per Favo (e secondo molti altri addetti ai lavori), di un’occasione per dare continuità al percorso di crescita tecnica che i giocatori spesso invece interrompono bruscamente una volta arrivati in Primavera.
Squadre come Juve, Atalanta, adesso anche Milan, possono invece così seguire, in maniera diretta, lo sviluppo definitivo di giocatori che in Serie C giocano un campionato vero e possono imporsi poi, senza troppi scossoni, a un livello più alto.
“Il Milan, così come la Juve o l’Atalanta – ha spiegato recentemente Favo – conoscono le caratteristiche dei propri giovani, li aspettano e li supportano nei momenti di difficoltà”. Proprio questo è quello che il settore giovanile azzurro, e nello specifico l’Under 17 di Massimiliano Favo, sta cercando di fare: seguire i ragazzi nel percorso di crescita, aspettarli, farli sentire importanti in un contesto tecnico che esalti le loro caratteristiche.
Negli ultimi anni sono stati tanti i giovani che dalla Serie C, anche grazie al lavoro portato avanti dagli osservatori delle nazionali giovanili italiane, si sono riusciti a imporre a un livello più alto. Il segnale, quindi, è chiaro, e i risultati raggiunti da Massimiliano Favo lo testimoniano: per superare la crisi del calcio italiano e costruire nuovi talenti bisogna partire dal basso.