Com’è andata la stagione dello straordinario Sebastien Haller
Arrivato al Borussia Dortmund nell’estate del 2022 per sostituire nientemeno che Erling Haaland, l’attaccante ex Ajax ha vissuto un’altra annata tormentata, ma è tornato a essere un calciatore importante. Ecco la storia di Sebastien Haller.
Haller: vita, involontariamente, spericolata
Haller è nato in Francia nel 1994, da genitori della Costa d’Avorio. Ha sempre voluto essere, già da bambino, un calciatore e a ben vedere, nonostante le diverse vicissitudini che ha dovuto affrontare nel tempo, alla fine c’è decisamente riuscito.
Il ragazzone di 1 metro e 90 già da giovanissimo segnava gol a raffica e proprio la sua voglia di cercare avventure sempre più difficili e ambiziose lo ha portato, nel 2015, ad appena 21 anni, a fare una scelta lontana dalla comfort zone: quella del campionato olandese.
Eppure è proprio a Utrecht che Haller sboccia definitivamente. Segna 51 gol in tre anni, viene eletto miglior giocatore della stagione 2015/2016 dai suoi tifosi e nel 2017 se ne va in Bundesliga, a Francoforte, per una cifra vicina ai 7 milioni di euro. In Germania il talento dell’ivoriano sboccia definitivamente.
All’Eintracht, infatti, Haller dimostra di essere molto di più di un bomber, quanto, piuttosto, un attaccante completo, associativo, che ama giocare per i compagni e che legge bene le necessità tattiche della squadra, mettendosi a disposizione.
Passa così al West Ham United che, nel luglio del 2019, investe 45 milioni di sterline per metterlo sotto contratto. In Premier League però Haller fatica, forse succube, lui che di natura è un giocatore più tattico e posizionale che di spunto, di un campionato che è invece tutto velocità e momenti.
10 gol in due anni chiudono la sua esperienza londinese, dalla quale si congeda in direzione Olanda, lì dove tutto era cominciato, per la prima delle sue tante rinascite. L’Ajax lo paga meno di 20 milioni e lui risponde con due stagioni memorabili.
Segna 47 gol in 66 presenze, diventa il secondo giocatore nella storia, dopo Cristiano Ronaldo, a segnare in tutte e sei le partite della fase a gironi di Champions League e il quarto, con Ronaldo, Lionel Messi e Robert Lewandowski, a raggiungere la doppia cifra nella fase a gironi della competizione.
Arriva così l’ennesima chiamata dai piani alti del calcio europeo, questa volta dal Borussia Dortmund, che per averlo, come rimpiazzo del norvegese Erling Haaland, diretto al Manchester City, sborsa 31 milioni di euro. L’arrivo è in pompa magna ma tutto si ferma, drammaticamente, a poche settimane dal suo arrivo.
Haller, infatti, accusa degli strani fastidi già durante i primi allenamenti con i gialloneri. Durante il ritiro in Svizzera gli fanno costantemente male gli addominali e dopo consultazione con un urologo, viene scoperto un tumore ai testicoli.
Il 21 luglio 2022 viene sottoposto a un’operazione per rimuovere il cancro, sei giorni dopo inizia a ricevere la chemioterapia mentre nella sua testa c’è solo un pensiero: tornare in campo. Subisce un’altra operazione, si sottopone a infiniti cicli di chemioterapia e a dicembre del 2022 raggiunge, cinque mesi dopo la diagnosi di tumore, i suoi compagni, nel ritiro invernale di Marbella, in Spagna. E qui, comincia un’altra storia.
Una stagione e mezzo intermittenti
Haller debutta ufficiale con il Dortmund, il 22 gennaio del 2023 e segna il suo primo gol per i gialloneri due settimane dopo, contro il Friburgo. Chiude la stagione con 9 reti, un bottino decisamente positivo considerato tutto quello che ha dovuto passare.
E arriviamo così al 2023/2024, un’annata nella quale Haller è tornato a essere a tutti gli effetti un giocatore di calcio, ma durante cui ha dovuto convivere con infortuni continui, secondo molti esperti frutto anche di un riassestamento del suo corpo dopo il tumore. Alla fine dei conti ha segnato 3 gol in 19 partite, nella squadra che si è spinta, in Champions, fino alla finale, poi persa con il Real Madrid.
Ma il vero momento catartico di Haller, in questo 2024, è stata la Coppa d’Africa, giocata in casa, in Costa d’Avorio, con la sua Costa d’Avorio. Arrivato a giocarla in condizioni fisiche precarie, senza poter disputare i primi tre incontri di qualificazione, nei quali gli ivoriani rischiano fino all’ultimo secondo di farsi eliminare (e licenziano pure in corsa l’allenatore, proseguendo in una sorta di autogestione coordinata dall’ex difensore Emerse Faé), Haller diventa poi decisivo per le sorti della squadra.
Il suo volto è sui murales e sui cartelloni pubblicitari ovunque ad Abidjan e finalmente agli ottavi, quando la Costa d’Avorio elimina i campioni in carica del Senegal ai calci di rigore, Haller fa il suo esordio. Gioca anche nella drammatica vittoria per 2-1 ai supplementari sul Mali nei quarti e poi in semifinale, contro la Repubblica Democratica del Congo, al 65esimo minuto Haller, con un colpo al volo, segna il gol che manda gli ivoriani in finale.
Sembra un segno del destino, che si ripete anche nella finale contro la Nigeria. Dopo essere passati in svantaggio, infatti, i ragazzi della Costa d’Avorio pareggiano al sessantaduesimo e poi eccolo, ancora lui, Haller, che mette in rete, a dieci minuti dalla fine, il gol che porta la coppa a casa. Haller vince il trofeo, ma anche la battaglia più difficile della sua vita.
Per lui, adesso, si parla, oltre che di una permanenza al Dortmund, anche di un possibile ritorno all’Ajax, in quella Eredivisie dov’è sempre stato felice. Per tornare a essere, definitivamente, quel calciatore di talento che lo aveva fatto considerare, per un momento, uno dei più grandi d’Europa.