Euro 2024: i giocatori protagonisti dell’Europeo tra conferme e sorprese
Doveva essere l’Europeo di Bellingham, e invece i protagonisti di Germania 2024 sono stati gli spagnoli Nico Williams e Lamine Yamal. Tante le storie da raccontare per un Euro 2024 pieno di calciatori interessanti.
Williams – Yamal e gli altri top della Spagna
Le storie di Nico Williams e Lamine Yamal sono, inevitabilmente, quelle che si prendono la copertina di questo Euro 2024. I due esterni offensivi della Spagna, protagonisti assoluti nella vittoria di un torneo dominato dalle Furie Rosse, non soltanto sono stati decisivi per il loro apporto in campo, ma rappresentano anche, per la loro età e per le loro storie personali, la descrizione più contemporanea, romantica ed efficace dell’inevitabile e splendida evoluzione demografico-politica in atto nel nostro continente.
La vita di Yamal, sedicenne del Barcelona, è disseminata di segni che sembra puntino, in maniera ultraterrena, alla costruzione di una dimensione sempre più mitologica della sua figura di talento sopra la media.
Nato a Esplugues de Llobregat, pochi passi dal Camp Nou, da padre marocchino e madre della Guinea Equatoriale, in questo Europeo Yamal ha fatto vedere giocate straordinarie, su tutte il meraviglioso gol dell’1 a 1 contro la Francia, ma soprattutto una maturità inattesa per un ragazzino della sua età. Inoltre, con 4 assist, è il giocatore della competizione che ha fornito più passaggi decisivi.Nico Williams invece è figlio di immigrati ghanesi arrivati nei paesi Baschi grazie un prete, Iñaki Bardones. Il parroco, che all’epoca era in missione umanitaria, riuscì a portare i genitori di Nico in Spagna dopo averli incontrati, stremati, nell’enclave spagnola in Marocco di Melilla.
Il talento dell’Athletic Bilbao, oltre al gol in finale e ad aver fatto letteralmente impazzire Di Lorenzo nel match con l’Italia, ha devastato, con il suo tocco ambidestro e i suoi rientri dentro il campo, qualsiasi avversario si sia trovato di fronte.
Restando in Spagna non si può non menzionare Rodri, metronomo fondamentale della squadra campione e miglior giocatore del torneo secondo l’UEFA. Ancora, fra i migliori c’è di certo Dani Olmo, fantasista di corsa e sostanza ancora sottovalutato dal calcio europeo ma di cruciale importanza nell’impianto tattico costruito da De la Fuente.
Infine, per la Spagna si guadagna una menzione anche Marc Cucurella, terzino sinistro che a Germania 2024 ha riscattato una stagione difficile al Chelsea e fatto vedere quanto sia importante il caos calmo con il quale interpreta il ruolo di esterno basso.
Euro 2024, i top e i (tanti) flop
Un giocatore che ha lasciato il segno a questo Euro 2024 ma che nessuno conosceva prima della competizione e che probabilmente molti avranno già dimenticato è Mert Günok, portiere della Turchia. 35 anni, una carriera interamente spesa nella massima serie turca, fra Fenerbahce, Bursarpor, Instanbul Basaksehir e Besiktas, Günok si è preso la titolarità definitiva della nazionale allenata da Montella solo nell’ultimo biennio.
La sua parata nei minuti finali degli ottavi di finale è stata senza dubbio la migliore del torneo e a molti ha ricordato alcune delle migliori parate di sempre, come quella di Gordon Banks, portiere inglese, nei mondiali del ’70 contro il Brasile, o come quella di un giovanissimo Buffon con l’Italia, in amichevole contro il Paraguay, nel 1998.
Ha fatto un bell’Europeo anche Kobbie Mainoo, il centrocampista dell’Inghilterra che ad appena 19 anni ha debuttato, per molti troppo tardi, alla fine della prima fase, prendendosi le chiavi del centrocampo di Southgate. Calmo, composto, abile nelle due fasi, di lui ha sorpreso soprattutto la tranquillità con cui è riuscito a calarsi in un contesto in teoria del tutto nuovo.
Altri due giocatori fuori da citare sono il portiere della Georgia, Mamadarshvili, ventitreenne del Valencia che ormai da alcuni anni è considerato fra i top del ruolo in Europa e che ha disputato davvero un’competizione, e l’olandese del Liverpool, Gakpo, che senza squilli continua a dimostrarsi un calciatore di estrema affidabilità.
Con un occhio alle statistiche, invece, ecco brillare Jeremy Doku, l’esterno belga di proprietà del City, per dribbling riusciti, 34, mentre un altro giocatore di Guardiola, John Stones, è il migliore nella proporzione fra numero di passaggi tentati, 556, e riusciti, 526: una percentuale del 94.2%.
Chiudiamo con le delusioni, delle quali fanno parte alcuni dei giocatori più attesi. Kylian Mbappè, probabilmente influenzato anche dalla rottura del setto nasale all’esordio, non è stato il trascinatore che tutti si aspettavano. Malino anche Cristiano Ronaldo, che oltre al carisma non sembra aver aggiunto granché all’attacco del Portogallo.
Ennesimo disastro per Harry Kane, davvero sottotono per tutta la competizione, così come non è piaciuto Antoine Griezmann, spesso spaesato in una Francia particolarmente dimessa, nonostante abbia raggiunto le semifinali. Infine, nella lista dei giocatori dai quali ci si aspettava di più, si può sicuramente inserire l’intera rosa dell’Italia, fatta eccezione per Riccardo Calafiori e Gigio Donnarumma.