Federica Brignone: chi è la sciatrice italiana più forte di sempre
La straordinaria stagione 2024/2025 l’ha consegnata alla storia dello sci azzurro, nell’olimpo delle grandi, accanto a nomi come quelli di Debora Compagnoni e Isolde Kostner. Tutto sul percorso della campionessa azzurra Federica Brignone.
Brignone, un talento sbocciato tardi
Federica Brignone non è sempre stata la grandissima campionessa che oggi tutti ammirano. La sua carriera, in realtà, è partita in maniera molto meno classica di tante altre sue colleghe precoci, e i successi più importanti a livello seniores sono arrivati quando ormai si avvicinava ai trent’anni, nonostante un percorso giovanile di altissimo livello.
Nata a Milano, la sciatrice azzurra a 6 anni si è trasferita con la famiglia in Valle d’Aosta, a La Salle, la cittadina che da allora considera il suo luogo d’adozione. Il trasferimento valdostano è un momento di passaggio fondamentale per quella che diventerà una delle più straordinarie atlete nella storia dello sci italiano.
La Salle, infatti, è ad appena quindici minuti di macchina da Courmayeur, una delle più rinomate località sciistiche d’Europa, ed è proprio a Courmayeur che Federica, accompagnata dalla mitica nonna Adriana, comincerà a fare sul serio sugli sci, tesserandosi nello sci club locale e iniziando a gareggiare in maniera continua.Quella di Federica Brignone e lo sci è decisamente una storia familiare. Nonna Adriana, infatti, che si è spenta lo scorso novembre all’età di 94 anni e che da sempre era l’anima del fan club della nipote, seguendola ovunque potesse nelle gare internazionali, aveva piantato il seme dello sci nella nipote già da piccolissima.
Quando a 4 anni, durante le Olimpiadi di Lillehammer, la madre, giornalista inviata in Norvegia, gliela lasciò per qualche mese, nonna Adriana non perse tempo e la mandò sulle piste innevate della Valle D’Aosta, a prendere confidenza con quella che sarebbe diventata la sua passione.
E poi c’è la mamma di Federica, Ninna Quario, che sì, era una giornalista, ma prima ancora era stata una sciatrice alpina di ottimo livello, con quattro vittorie in coppa del Mondo, tutte in slalom speciale, fra la fine degli Settanta e l’inizio degli Ottanta e un totale di quindici podi in carriera.
Il padre maestro di sci, il fratello Davide sciatore anche lui (oggi è il suo allenatore), hanno fatto il resto per una ragazza che, a questo punto si è decisamente capito, è cresciuta, da sempre, circondata da un mondo fatto di neve, e da persone che sopra quella neve ci andavano a tutta velocità.
Il momento di imporsi
37 vittorie, 27 secondi posti, 21 terzi posti: un totale di 85 podi in Coppa del Mondo, un palmares complessivo che la pone dietro soltanto al totem dello sci azzurro, Alberto Tomba, e che già adesso l’ha portata a diventare la sciatrice italiana più vincente di sempre.
Ci è riuscita, Federica Brignone, con un fisico splendidamente normale, 1 metro e 68 centimetri per 57 chili, e con una dose importante di perseveranza e allenamenti, durissimi e in ogni condizione atmosferica, accompagnati da un talento che ormai non è più sconosciuto a nessuna latitudine.
Unica sciatrice italiana ad avere mai conquistato, e per ben due volte (2020 e 2025), la coppa del Mondo Generale, quindi la classifica che combina i risultati di tutte le discipline (discesa libera, super gigante, slalom gigante e slalom speciale, Federica Brignone esordì in coppa del Mondo nel 2007, a diciassette anni, gareggiando nel gigante di Lienz, in Austria, senza però riuscire a chiudere la gara.
I primi punti sarebbero arrivati due anni dopo, con il ventunesimo posto conquistato nel gigante di Soelden dell’ottobre 2009: è l’inizio della lenta ascesa di Federica. Nel 2010 vince l’argento ai mondiali juniores nel gigante e va alle Olimpiadi di Vancouver, piazzandosi diciottesima, ancora in gigante.
Un anno dopo, nel 2011, conquista il primo podio importante della carriera con il secondo posto, ancora in gigante, ai mondiali di Garmisch. Poi, nel bel mezzo di un momento che sembra possa proiettarla fra la migliori, Federica si ferma.
Nel dicembre del 2012 si opera per rimuovere una vecchia cisti al malleolo, rientra in pista un anno dopo ma le ci vorranno altri due anni per ritornare competitiva. È il 2015, infatti, quando vincendo lo slalom gigante di Soelden mette in palmares la prima vittoria in carriera in Coppa del Mondo.
Da lì in avanti le vittorie continueranno ad arrivare ogni anno e con loro, oltre alle già citate coppe del Mondo generali, anche due di gigante, una di discesa, una di combinata, una di supergigante, oltre a un argento (slalom gigante) e due bronzi olimpici, (slalom gigante e combinata) a due ori (combinata e slalom gitante) e due argenti mondiali (slalom gigante e supergigante) e a una sequenza infinita di successi e poi ai campionati italiani.
La sua migliore stagione di sempre, a 34 anni, con le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 sullo sfondo, si è interrotta bruscamente, con una caduta bruttissima durante uno degli ultimi appuntamenti della sua annata, i campionati italiani di gigante sull’Alpe Lusia.
Il percorso post-operatorio per la frattura scomposta pluriframmentaria del piatto tibiale e della testa del perone della gamba sinistra la obbligherà a un lunghissimo stop e non è detto che Brignone riesca ad arrivare in tempo, e in condizione, per partecipare ai Giochi. Una grande sfortuna per un’atleta che ha riavvicinato gli appassionati italiani allo sci.