Intervista esclusiva: Jessica Mazzoli tra X Factor, i reality e…
Intervista esclusiva all’ex concorrente di X Factor Jessica Mazzoli. Dichiarazioni sul programma di Sky e le dinamiche dell’industria discografica, sulla sua esperienza al Grande Fratello e cosa pensa di alcuni concorrenti dell’edizione attuale, il suo tifo per Ana Lou Castoldi a Ballando con le stelle e molto altro.
Partiamo proprio dalla tua passione più grande: il canto. Quando hai iniziato a cantare e e cosa ti ha spinto a fare il provino per X Factor?
Sono nata con la passione per la musica. All’età di dieci anni incominciai a cantare in un coro della chiesa, poi passai ad un altro coro che mi aiutò veramente tanto perché era un coro polifonico e secondo me è molto importante imparare a cantare con tante altre persone. Non mi ci trovavo benissimo perché secondo me era un contralto, invece il mio maestro mi mise nei soprani e sinceramente non è che riuscissi molto. Però è stata una bella esperienza. Finché poi iniziai a soffrire di attacchi di panico che, per me, furono un grande ostacolo nella vita, in tutto, anche a scuola, dove faticavo a stare all’interno dell’ambiente scolastico perché purtroppo non venivo compresa. Forse, al giorno d’oggi, se mi fosse successo adesso, sarei stata sicuramente agevolata, perché si parla molto di salute mentale. La mia più grande medicina è stata la musica. Mia madre si rese conto che l’unica cosa che mi faceva stare bene era proprio la musica, il canto. E a quel punto i miei genitori mi appoggiarono tantissimo, proprio assecondando questa mia passione.
Perciò organizzavamo dei viaggi perché io potessi partecipare a dei concorsi che non facevano in Sardegna, mia terra d’origine. Ne feci diversi e quello che mi piaceva di più non era tanto vincere il concorso, ma tutto il contorno: preparare la canzone, partecipare ed esprimere in quel momento, tramite la musica, tramite il canto me stessa. Era l’unica cosa che mi faceva stare bene e mi rendeva tranquilla. Però vedevo che questa cosa, man mano che passava il tempo, andava sempre meglio, dal 4º posto poi passai al 3° posto, ad un altro concorso arrivai al 2° finché non raggiunsi il 1°. Era un’estate e in giuria c’era Luca Pitteri, che è un ex maestro di Amici. Mi fece dei complimenti assurdi e quindi a un certo punto pensai: “Vabbè, provo a partecipare ad Amici”. Però all’epoca ero un po’ una testa calda, avevo circa 17 anni, e avevo ben altro per la testa perché c’era un ragazzo che mi piaceva, non c’era solo la musica.
Così mia madre un giorno mi disse: “Jessica, se continui così non vai da nessuna parte. Se veramente è la musica a cui tu tieni, ti devi concentrare su quella. Perché se tu stai a casa e non fai altro che pensare a questo ragazzo, non puoi concentrarti sulle altre cose.”. Ha sempre saputo che io ero una persona un po’ particolare. Quindi provai con Amici, arrivai alla consegna delle maglie ma non la presi, nonostante avessi ricevuto dei complimenti. Era l’anno di Annalisa e legai tanto con lei, tanto è vero che ancora adesso siamo in contatto e sono passati 14 anni. Meravigliosa Annalisa!
Mia mamma quindi rimarcò il fatto che dovessi concentrarmi solo sulla musica perché era come se lei se lo sentisse che quella era la mia strada. Lei assecondava quella che era la mia passione. Quindi la ascoltai, stetti due mesi a casa a fare le prove, a concentrarmi. Partecipai quindi a X Factor. Erano 80.000 persone che facevano i provini sotto al sole. Dopo un po’ mi richiamarono dicendomi che avevo passato il primo step e che ora dovevo fare il provino davanti ai giudici di XFactor. Da lì poi fu un’escalation. Ero gasata ma non ho mai sentito la competizione, cioè non ho mai partecipato a questi programmi con lo spirito di competizione, era semplicemente più un esibire la mia anima.
Qual è il tuo ricordo più bello e quello meno bello legato a questo programma?
Il ricordo più bello è sicuramente quando c’è stato l’ultimo step che è stato l’home visit, quando si decideva chi avesse fatto parte del programma. Penso sia stato uno dei giorni più belli della mia vita. Ero a Capri. Non me l’aspettavo perché eravamo rimaste io e un’altra ragazza e il mio giudice, Simona Ventura, fece tutto un discorso sul fatto che io fossi ancora acerba, che io ero il diavolo, e l’altra l’acqua santa, che lei era già fatta e finita come artista, che io avevo ancora da lavorare. Quindi in quel momento pensai che fosse finita. Invece poi terminò dicendo che voleva lavorare con me e io era incredula. Questo è uno dei ricordi più belli. Poi ce n’è un altro che è quando ho cantato Sally.
Sally penso che sia stata una delle canzoni che ho cantato con zero ansia, perché l’avevo dedicata a mia madre. In quel momento c’era stata anche una standing ovation. Uno pensa che solo un Vasco Rossi o una Fiorella Mannoia possono dargli un senso quindi se magari la cantano altre persone poi diventa veramente standard. E invece andò benissimo.
Come ricordo più brutto, ti dico la verità, il giorno in cui io sono stata eliminata perché non dovevo essere eliminata. È sembrata molto un’eliminazione programmata. Per Elio era la papabile vincitrice di X Factor, ero la vincitrice anche per Arisa, ero la vincitrice per Morgan insomma non sto neanche a dirlo e Simona Ventura in quel momento mi ha mandato ai tilt.Peraltro, la concorrente che c’era in quel momento contro di me era Nicole Tuzzi che era comunque nella mia squadra, ma era la concorrente del programma che ad Elio proprio non piaceva. Alla fine Simona Ventura vota che rimanga Nicole Tuzzi, Arisa vota per me, Morgan vota per me, Elio che si trovava davanti a me che ero la sua preferita e Nicole Tuzzi che era la sua sfavorita, vota lei. Perché mi devi eliminare? Niente, è andata così. Lì ho capito che, tante volte, ci sono delle dinamiche che, insomma… si fanno un po’ i fatti loro. E nonostante questo, mi è dispiaciuto tantissimo non aver poi potuto cantare la canzone di Mia Martini, Gli uomini, che avevo preparato benissimo e che mi sarebbe veramente piaciuto cantare. È po’ un rimpianto però è andata bene lo stesso così.
In generale, quale consideri essere il tuo più grande successo e un grande rimpianto, se ce n’è uno?
Io non ho un successo, nel senso non posso dire di essere una cantante affermata. Io ti ringrazio di avermi presentata così, però sto ancora facendo il mio percorso. Mi sento di dire che la cosa più importante tra vicissitudini, successi artistici, canzoni e quant’altro è l’aver affermato la consapevolezza di me stessa, di quello che sono sia come persona che come artista. Questo è il mio più grande successo.
Il mio più grande rimpianto, ma all’epoca ero molto giovane, è di non essermi riuscita ad imporre con la casa discografica. Era la Sony con il povero Roberto Rossi e mi obbligarono praticamente a cantare una canzone scritta da Gianluca Grignani, che io non volevo cantare. Per me, quel pezzo che si chiama Un livido sul cuore, non era un pezzo adatto a me. Io avevo altri pezzi miei, comunque costruiti prima, con un producer molto bravo che si chiama Stefanini che conobbi durante i concorsi. Tu mi dirai “sì ma Gianluca Grignani è Gianluca Grignani”, lo pensavo anch’io nel senso che sicuramente credo che sia uno degli artisti più importanti, ma per me non c’entra. Cioè quella è stata una grossa cagata, ok?
Anche perché poi il signor Grignani, in un’intervista che feci in radio subito dopo che partecipai ad X Factor, intervistarono anche lui, disse che ero io che non avevo fatto avere successo a quel pezzo e se il pezzo passava poco. E non che fosse colpa del suo pezzo. Mi ha anche detto: “sei tu che hai stonato”, e l’ha detto in diretta radiofonica! Io non ho mai detto niente anzi, dicevo sempre che ero contenta di cantare un pezzo di Grignani, che ero onorata, che era un pezzo di un grande artista, anche se in realtà non ero per nulla contenta. Quel pezzo faceva il giro di X Factor da anni, non riuscivano a piazzarlo e l’hanno dato alla sottoscritta. Sono molto contenta di averlo detto nel vostro podcast, anche perché è la prima volta che dico una cosa del genere. Quando dico ora di aver affermato la mia anima, la mia personalità, è perché ora posso dire quello che a me non era piaciuto e anche le dinamiche del programma che magari adesso sono anche cambiate.
Immagino starai seguendo questa edizione di X Factor, cosa ne pensi di questi 4 giudici? In che squadra ti sarebbe piaciuto essere?
Ti dico la verità non sto guardando X Factor. Tra impegni lavorativi, gli impegni di mia figlia e non avendo Sky, dovrei guardarlo in replica ma non sempre riesco. Mi è capitato di vedere una puntata all’inizio quando c’erano le audition. Ti dico, per me X Factor erano i giudici della mia edizione. Per me quello era X Factor e soprattutto Morgan, perché comunque Morgan… è così, si sa. Però questi per me sono giudici fantastici. Manuel Agnelli già lo conoscevamo come giudice, ha portato al successo i Maneskin e io Manuel Agnelli lo adoro, poi il rock è un genere con il quale sono cresciuta. Paola Iezzi non la conoscevo, o meglio, la conoscevo come Paola e Chiara, e mi ricordo che quando ero piccola cantavo Amici come prima. Devo dire che anche lei, come giudice, ci sta un sacco. Jake La Furia per me è top, poi col genere musicale che faccio lo stimo. Ho sempre stimato i Club Dogo e Jack La Furia per me è uno dei pilastri in Italia. Se dovessi pensare ad uno scrittore, ad un rapper, ad un autore, perché poi fondamentalmente i rapper sono gli autori di se stessi, penso che tra i primi in classifica metto Jake. Achille Lauro mi ha sconvolto. Quando l’ho visto lì ho pensato: io vorrei sposarmi con lui. Ho detto tutto.
Quindi abbiamo già capito il tuo preferito e con chi avresti voluto lavorare?
No, no, io adoravo Achille Lauro artisticamente con le sue prime cose. Però per esempio con Fragole… canzoni così non le ascolto. Se sono in macchina e parte una canzone così, già soffro la macchina, se sento canzoni così, la soffro ancora di più. Non sto sto dicendo che è brutta o che faccia schifo è proprio il mood pop che proprio non concerne col mio stomaco. Quindi no, avrei sicuramente lavorato con Jake La Furia. Achille Lauro, grande personalità, però mi sarebbe piaciuto lavorare con Jake La Furia perché io mi sono spinta sul soul hip hop adesso e quindi è più vicino a me.
Hai detto che non stai seguendo X Factor ma magari ti è capitato di vedere qualche video, c’è un artista che ti ha colpito?
Non vedendo X Factor appunto non saprei bene. Però alle audition mi ricordo di un ragazzino con i capelli ricci che non so se forse hanno preso. Penso di sì, perché era molto bravo e mi rimase molto impresso (Lorenzo Salvetti, n.d.r). Credo fosse nella squadra di Achille Lauro. Lui ha proprio carisma, ed è una cosa che con la quale nasci non la apprendi. Ecco, lui mi rimase moto impresso.
Rifaresti adesso un’esperienza come quella di X Factor? Se sì, c’è qualcosa che cambieresti rispetto alla prima volta?
Sicuramente sì. Penso che adesso comunque anche la discografia sia diversa, non impongano più determinati pezzi. Sai cosa, non hanno più idee i discografici, non hanno idee e quindi lavorano con le idee degli altri. Perciò sicuramente imporrei me stessa, le mie idee. Questo cambierei. E lo rifarei. Ma sai che stavo pensando di riscrivermi? Forse dopo cinque anni si può fare, Perché no? Chissà. All’epoca poi non c’erano i social, c’era Facebook, ok, ma stiamo parlando del 2011-2012, mentre adesso sono una bella vetrina. Secondo me, se ci fossero stati tutti questi social, probabilmente avrei avuto anche una spinta in più a livello artistico.
Hai fatto anche il GF ma hai dovuto lasciare la casa per cause esterne. Avresti voglia di riprovare questa esperienza?
Sì, ho dovuto lasciare la casa per cause esterne. Dio mi ha graziata praticamente in tutti i sensi (ride n.d.r). Non è un programma che fa per me, sono un po’ un pesce fuor d’acqua. Forse con la testa di adesso lo rifarei, che me frega? Sicuramente sarebbe molto diverso rispetto ad allora. Io sono entrata lì che ero in una depressione totale. Io passavo il mio tempo a fare due cose: pinzettarmi, con le pinzette mi facevo le sopracciglia perché tutte erano molto tirate, mentre io ancora non conoscevo il mondo del beauty, cosa che adesso invece seguo molto, e poi mi chiudevo in bagno a pregare. Pregavo un mantra buddista. Per me era una sorta di galera.
Non lo rifarei perché comunque sei all’interno di una casa con tante altre persone che non sai chi è sincero e chi no, ogni persona tira l’acqua al suo mulino. Ci sono tutte queste dinamiche particolari. Dall’altra, lo rifarei perché almeno così mi prendo un po’ di riposo cioè la prenderei tipo vacanza, ecco, giusto per quello e poi mi piacerebbe farmi conoscere “nella realtà”, come sono io davvero. Che poi potrebbe non essere sicuramente il programma giusto per me perché io ho a che fare con tutt’altro, con la musica. Però oramai nella mia vita sono aperta a tutto.
Ti ci vedresti come concorrente nell’edizione che è in onda in questo periodo? Con chi andresti più d’accordo e con chi invece potresti scontrarti?
Non sto guardando X Factor ma il Grande Fratello un po’ sì perché mia madre lo guarda. Poi c’è Alfonso Signorini che io adoro, mi fa troppo ridere. Alfonso Signorini penso che sia uno dei conduttori televisivi che mi faccia più ridere, nel senso buono della parola. Ho visto che c’è Jessica Morlacchi, ex cantante dei Gazosa, che non mi immaginavo fosse così, top personalità, fa troppo ridere, anche come si propone. Una persona che mi sta proprio sulle palle, che ho visto così a pelle è Lorenzo (Spolverato n.d.r.), quello che ha un flirt con Sheila. Lui ha un modo di esprimersi, che è molto arrogante. Un modo di urlare, di prendere per il culo le persone… non mi piace, non è spontaneo ed è troppo aggressivo. Non mi piacciono le persone così. Se fossi lì nella casa probabilmente sarei già uscita perché sarebbe volato uno schiaffo.
Nella tua edizione c’era come conduttrice Barbara D’Urso, ora c’è Alfonso Signorini. Cosa ne pensi di questo cambio? Visto che l’hai vissuto, anche se per poco, in prima persona, che ruolo gioca il “padrone di casa” per voi concorrenti, una sorta di punto di riferimento?
Sicuramente sì, è un grande punto di riferimento. Anche perché poi, quando vivi in quel contesto dove stai tutto il tempo fuori dal mondo, non sai quello che succede. Che peraltro sono un po’ anche le dinamiche di X Factor. Anche a X Factor non avevi contatti con l’esterno. Comunque sì, è un grande punto di riferimento, non vedevi l’ora che arrivasse il giorno del serale, della puntata, per sentire la voce del conduttore e capire anche dalle sue parole come stava andando, quello che poteva pensare la gente.
Poi, secondo me, tanto fa il rapporto che instauri con il conduttore prima del programma. Per esempio, io con Barbara avevo già un rapporto e a lei devo tanto. In un momento della mia vita dove io non ero assolutamente presa in considerazione a livello verbale, Barbara è stata la prima che mi ha dato la possibilità di parlare e di esprimermi. Se poi la gente pensa che comunque lei doveva fare per forza queste cose per fare andare avanti il suo programma e che poi ci marci su, la gente può pensare qualsiasi cosa, A me interessa solo il fatto che lei mi ha dato più volte la possibilità di esprimermi in un momento della mia vita dove veramente avevo toccato il fondo. Per questo io la ringrazierò sempre.
Nonostante tutto, penso che Barbara D’Urso non sia stato un punto di riferimento solo per me, in quanto mi abbia dato possibilità di espressione, ma che lo sia stata per tutta l’Italia. Nel momento in cui c’era il Covid e il suo programma era l’unico in piedi e non sapevi quello che ti poteva succedere, vedere lei in televisione per me, per mia mamma, per tutta la mia famiglia, per le persone che conoscevo, era un “ok, se c’è Barbara ancora lì vuol dire che ancora la situazione è sotto controllo”. Io pensavo, finché c’è Barbara lì, se anche il suo programma non chiude, se anche lei non decide di tirarsi indietro, vuol dire che c’è sempre speranza per andare avanti.
A proposito volevo fare un altro ringraziamento a una conduttrice televisiva di cui purtroppo non ho più il numero perché persi il telefono durante l’alluvione che ci fu in Sardegna. Ero sempre in contatto con Silvia Toffanin. Silvia Toffanin è stata un’altra di quelle persone che mi ha dato la possibilità di raccontare me stessa. Poi lei, mi ricordo, mi mandò messaggi durante l’alluvione che colpì Olbia, la mia città. Io vivevo ancora lì e lei si preoccupò molto. Quindi volevo ringraziare anche lei e spero di rincontrarla.
Abbiamo citato prima Barbara D’Urso, lei è stata ospite di una puntata a Ballando con le stelle e proprio in questa edizione, c’è un gruppo di concorrenti femminili dalla forte personalità, dalla Pellegrini, alla Zilli, ad Anna Lou Castoldi. C’è qualcuna in particolare per cui fai il tifo? Secondo te sarà ancora una donna a vincere?
Ti dico innanzitutto che guardo il programma perché io ho la passione per la danza. La mia prima passione in assoluto è stata la danza, che poi per varie vicissitudini non ho portato avanti. Adesso c’è mia figlia Lara che sta portando avanti questa passione che io non ho più sviluppato. Anzi, pensa che mi sarebbe piaciuto tantissimo partecipare a Ballando con le stelle, tant’è vero che chiesi tante volte di partecipare però Milly Carlucci era molto ferma nel dire che non prende gente che ha già fatto altri reality. Ma a quanto pare poi ci sono stati diversi personaggi che hanno fatto i reality… come per esempio Cugini di campagna, Simona Ventura che di reality ne ha fatti.. per cui spero che Milly Carlucci possa accogliere la mia richiesta un giorno, così si fa praticamente tutta la famiglia alla fine.
Io tifo per Anna Lou. Non è il fatto di essere di parte, perché comunque io voglio benissimo ad Anna Lou, per me è la sorella di Lara. E a prescindere da questo, io ho sempre ammirato Anna Lou e lei lo sa. Per me Anna è un’anima, prima ancora di essere una persona e donna bellissima. Già conoscevo il talento di Anna Lou nel ballo, perché quando era piccola, la vedevo come si muoveva, come ballava, i balletti che faceva con la cugina quando io ero incinta di Lara e poi ho sempre saputo che Anna Lou fosse brava in tutto. Io la adoro, per cui tifo per lei, assolutamente.
Tornado alla tua carriera musicale, ti hanno definito “un’artista ribelle” in riferimento al tuo singolo Esotheria, in cosa ti senti una persona ribelle e quali sono le cose più ribelli che pensi di aver fatto nella tua vita?
Esotheria peraltro è un termine che non esiste, è stata un’invenzione mia. Le cose più ribelli che ho fatto, non so, io quando faccio le cose, probabilmente sono anche definite ribelli, ma io non mi rendo conto nel momento. Per esempio, anche solo aver avuto una storia con un giudice di X Factor e poi averci fatto una figlia può suonare tipo ribelle.
E andare contro alle voci che additano ai personaggi. Cosa stai facendo? Con chi? Anche quello può essere un atto di ribellione. Penso che la cosa che mi differenzia e nella quale sono più ribelle è che, alla fine, faccio sempre quello che voglio e non mi sento in difetto mai. Ovviamente nel rispetto di tutti. Sono distante da sostanze, sono distante da qualsiasi cosa che può influire sulla persona e sulla personalità. Ora sono anche meno istintiva di prima perché sono mamma, quindi ora ho bisogno di stabilità, di persone semplici al mio fianco che amano le cose semplici.
Grazie ad X Factor hai conosciuto la notorietà, sai cosa significa stare sotto i riflettori e che conseguenze queste cose hanno sulla vita privata. Tu hai una figlia, se tra qualche anno volesse ricalcare le tue orme, entrando in un talent, ne saresti contenta o saresti più preoccupata per la parte di critiche e commenti negativi che potrebbe ricevere?
Parto prima da me. Per me è stata una grande, una grossa fortuna aver toccato il cielo con un dito, aver avuto successo in quel momento e che poi l’universo mi abbia rimandato da dove ero venuta. Perché? Perché il successo è una cosa che va gestita soprattutto a livello mentale. Determinate cose un po’ cambiano la personalità. Devi essere veramente una persona che sta sempre sul pezzo, soprattutto quando sei giovane. Hai presente la montagna, che parte alta e poi ritorni in basso ed è ripida. E poi c’è di nuovo una cavolo di risalita, perché magari la montagna successiva è ancora più alta. E io ho fatto così. E questo è stato un bene perché mi ha riportato alla realtà, mi ha riportato veramente alle cose importanti della vita, perché c’è stato un momento in cui avevo perso un po’ il senso delle cose. Detesto le persone che dopo che arrivano a un certo punto si credono di essere chissà che cosa e io, purtroppo, stavo facendo quello sbaglio.
Non mi è mai importato di guardare il ceto sociale, da dove uno provenisse o da dove arrivasse una persona e poi c’è stato un momento in cui ho iniziato a guardare tutte queste cose, a perdermi e ringrazio di essere ritornata là perché non lo so che fine avrei fatto. Per Lara, mia figlia, è diverso. Io la sosterrei come farebbe un genitore che ama il proprio figlio. Ovviamente nel rispetto degli altri e soprattutto nel rispetto di se stessa. Lara è molto più intelligente di me, lo è adesso che io ho 33 anni e lei ne ha quasi 12, fra qualche anno lo sarà ancora di più. Quindi io mi fido tanto di Lara perché è una ragazzina che sta crescendo veramente bene, ha un sacco di valori, è molto sensibile e affronta tutto fregandosene. A lei del mondo dello spettacolo non gliene frega niente.
A lei piace migliorarsi per se stessa. Per lei è importante il percorso, non il voler arrivare lì. Poi, ovviamente, alla sua età sono importanti le amicizie, ha il sogno di andare al concerto di Geolier e conoscerlo (ride n.d.r.). Però la vedo che è molto più incentrata mentalmente di come lo ero io. Lei ha anche un profilo Instagram dove ha 17.000 followers e ha 11 anni. Io le ho dato la possibilità e il permesso di poter aprire questo profilo perché ho visto che era in grado di poterlo fare, ovviamente è controllato dalla sottoscritta. Se lei volesse fare un percorso simile a quello che ho fatto io, sarò sempre dalla sua parte, per me può fare qualsiasi cosa.
Una cosa molto importante per lei che vedo e che io non avevo, è che lei è molto concentrata sullo studio. E questo per me è molto importante perché io mi sono ritirata da scuola che avevo 17 anni, mentre lei è una studiosa, lei si sente in colpa se non fa i compiti. Per cui mi fido molto di Lara.
Abbiamo iniziato parlando di passioni e vogliamo concludere nello stesso modo. Sappiamo che sei una tifosa interista, che pronostico ci fai della tua squadra sia in campionato che in Champions?
Difficile a dirsi, non so se riuscirà ad arrivare prima. Il Napoli è una squadra molto forte quest’anno… vediamo! Anche perché all’inizio stavamo andando un po’ così e così, poi man mano abbiamo trovato le giuste tattiche. Ovviamente quello che spero è che superi il Napoli, il Manchester, il Liverpool… e che si possa prendere tutto. Forza Inter, amala sempre!