Nadia Battocletti, la ragazza d’oro dell’atletica azzurra
A 24 anni la mezzofondista di Cles è già considerata una delle più grandi atlete italiane di sempre. Studentessa di architettura, cresciuta in una famiglia di sportivi, la storia di Nadia Battocletti è di grande ispirazione. Conosciamola.
Battocletti, una forza costruita nel tempo
Le mezzofondiste, in Europa, sono merce rara, e anche per questo Nadia Battocletti è come una perla, scovata fra mille granelli di sabbia, in mezzo a un deserto. Da sempre, infatti, le gare del mezzofondo (che vanno dal mezzofondo veloce degli 800 sino al prolungato dei 10000 metri) sono dominate da atlete africane, che per caratteristiche atletiche meglio si prestano a questa tipologia di distanza.
Anche per questo il suo argento di Parigi, in una distanza, i 10.000 metri, che peraltro corre da appena un anno e mezzo, significa molto di più che un semplice piazzamento in una gara. È piuttosto un concentrato di personalità, una dimostrazione che a volte le barriere sono soprattutto mentali, e non fisiche, e che anche il talento, con l’allenamento, si può coltivare.
Certo, è giusto da dire che hanno il loro peso anche i cromosomi, se è vero che Nadia Battocletti non nasce in una famiglia qualsiasi, ma da genitori che della corsa hanno fatto la loro ragione di vita. Il padre, Giulio Battocletti, che è anche l’allenatore di Nadia, è stato un maratoneta, fondista e mezzofondista di ottimo livello, bronzo ai mondiali Juniores del 1994 nei 5000 metri, vincitore di sei titoli italiani assoluti nella corsa campestre, nella mezza maratona, nei 10000 metri piani.
La madre, Jawhara Saddougu, è stata invece un ottocentista di tutto rispetto, campionessa marocchina sulla distanza e una carriera messa in pausa proprio alla nascita di Nadia, che al Marocco, peraltro, è legatissima. Spesso, nelle interviste, la campionessa europea in carica di 5000 e 10000 metri ha raccontato l’importanza dei suoi viaggi a Taourirt, la cittadina di origine della madre, nella parte nord-orientale del paese, non lontano dal confine con l’Algeria.
D’altronde è anche grazie alle sue origini nordafricane che Nadia ha deciso di professare la religione musulmana, la stessa di entrambi i genitori: si tratta di un aspetto della sua vita privata che più volte ha dichiarato essere cruciale e che sente avere un ruolo anche nei suoi successi sportivi. Il Ramadan, ad esempio, lo vive come un momento di purificazione utile per ristabilire alcuni equilibri del suo corpo.
Tajine e le vittorie di Nadia
Arriva dal Marocco anche uno dei piatti preferiti di Nadia Battocletti, il tajine con pollo e olive, uno stufato di carne tipico del Nord Africa e cotto in una particolare pentola di coccio, il tajine appunto. Molto italiano invece è il risotto con taleggio, tartufo e zafferano, un’altra grande passione dell’atleta azzurra.
L’alimentazione è d’altronde un altro degli elementi più curiosi nel racconto quotidiano della campionessa trentina, che ha dichiarato di non avere particolari paletti rispetto a ciò che può o non può mangiare, visto che il centinaio di chilometri che corre ogni settimana le permette di bruciare qualsiasi cosa.
L’unico divieto assoluto riguarda il cibo spazzatura: niente fritti da McDonald insomma. La vita di Nadia Battocletti non si esaurisce però soltanto con lo sport, visto che la ragazza studia Ingegneria Edile ed Architettura all’Università di Trento e le mancano pochi esami per la laurea: anche prima delle Olimpiadi, nonostante gli allenamenti stringenti, è riuscita a dare due materie.
Per il resto, la sua è una vita che si snoda attraverso appuntamenti sportivi quotidiani, con allenamenti da tenersi sempre all’aperto, a meno di condizioni atmosferiche impossibili. La corsa outdoor, infatti, è insostituibile per Battocletti, che ha sempre dichiarato di avere una passione totale per le gare campestri, i cross, che nascondono un’unicità impossibile da replicare in gara.
Gli 800, invece, sono la distanza che proprio non le piace correre, mentre in futuro, da quel che sembra, potrebbe cimentarsi con distanze più lunghe, vale a dire maratona e mezza maratona, sulle orme del padre, con cui ha già discusso di questo passaggio sul lungo periodo.
Bisogna infatti considerare che per le mezzofondiste il momento top della carriera arriva intorno ai 30 anni e per questo su Nadia Battocletti, che di anni ne ha compirà 25 il prossimo 12 aprile, sono riposte ambizioni e speranze che vanno molto oltre quanto già conquistato.
Una medaglie olimpica, i due successi europei, i sette ori nella competizione continentale di cross, sembrano essere soltanto l’inizio di una carriera che è destinata a farla entrare non solo nell’olimpo delle migliori podiste italiane di sempre, ma nella schiera delle più grandi fondiste al mondo.
La strada, insomma, è segnata. Nadia Battocletti, con il suo carattere determinato e semplice, con le sue corse emozionanti, è il condensato splendido di uno sport, l’atletica leggera, che sta vivendo una rinascita.