Quincy Promes, reo attaccante a piede libero
Quello dell’attaccante nato ad Amsterdam è davvero un caso assurdo nel quale si mischiano criminalità organizzata, calcio, politica internazionale e diplomazia. Una situazione inedita nella storia sport, con dettagli ai limiti dell’incredibile.
L’attaccante che decise di esiliarsi a Mosca
Il 19 giugno 2023 il calciatore olandese Quincy Promes è stato condannato a 18 mesi di prigione per aver accoltellato suo cugino a una festa, nel 2020. Qualche settimana prima, il 30 maggio 2023, la giustizia olandese aveva inoltre comunicato la decisione di mandare a giudizio Promes anche in relazione a un altro caso: traffico di droga internazionale.
Secondo la procura di Amsterdam l’attaccante, passato anche da Siviglia e Ajax, cinquanta presenze e sette gol con la maglia della nazionale Oranje, avrebbe tentato, nel gennaio del 2020, di importare in Europa, insieme a un’organizzazione criminale, attraverso il porto di Anversa, oltre una tonnellata di cocaina, per un valore di decine di milioni di euro.
Eppure, nonostante la situazione giudiziaria in cui si trova invischiato, il ragazzo nato ad Amsterdam il 4 gennaio del 1992 non solo non è in carcere, ma prosegue invece, anche con un discreto successo, la sua carriera da giocatore. La motivazione è semplice: Promes gioca in Russia, con la maglia dello Spartak Mosca, e la Russia, a causa degli stravolgimenti nei rapporti fra UE e Cremlino dopo l’invasione russa d’Ucraina, non ha un trattato di estradizione con i Paesi Bassi.Promes è arrivato a Mosca nel febbraio del 2021: il club più vincente della storia calcistica russa staccò, ormai quasi tre anni fa, un assegno da otto milioni e mezzo di euro pur di riportare l’attaccante olandese fra le sue fila. Quincy Promes, infatti, aveva già giocato con lo Spartak per quattro stagioni e mezzo, fra il 2014 e il 2018, realizzando 66 gol in 135 partite prima di trasferirsi al Siviglia per oltre 20 milioni di euro: ad oggi, la cessione più remunerativa di sempre per lo Spartak Mosca.
Promes, d’altronde, a lungo è stato considerato uno dei giocatori più promettenti della sua generazione non solo a livello nazionale, ma anche continentale. Di lui si ricorda, ad esempio, la grande prestazione nella vittoria per 3 a 1 dell’Olanda contro l’Inghilterra alla Nations League 2019, una competizione che lo mise in luce tanto da arrivare, in quell’estate, a un passo dalla firma per il Manchester United.
Il caso di Promes è importante perché, oltre all’unicità di una situazione per cui un uomo condannato a 18 mesi di carcere (potrebbero diventare 4 anni dopo la sentenza definitiva di appello) continua a giocare liberamente in un altro paese, mette in luce i legami tra calcio e criminalità organizzata che negli ultimi anni, in tutta Europa, stanno diventando sempre più frequenti.
I due casi giudiziari in cui è coinvolto Promes
Come spiegato in precedenza, sono due i capi d’accusa che gravano su Promes. In primo luogo, c’è l’accusa di aver accoltellato suo cugino, durante una festa di famiglia, nella città di Abcoude, dopo una discussione relativa a un gioiello. Secondo il quotidiano olandese Het Parool, Promes avrebbe reciso con una coltellata un tendine della gamba del parente, causandogli lesioni gravissime, che hanno costretto il ragazzo a una lunga terapia riabilitativa.
In una conversazione telefonica con il padre successiva all’incidente, Promes, che si è sempre dichiarato non colpevole, faceva riferimento alla coltellata sferrata al cugino. Quella conversazione, in teoria un’ammissione di colpa chiarissima, non è risultata però utilizzabile durante il processo, visto che era stata raccolta durante un’intercettazione legata a un’altra investigazione in cui è coinvolto Promes: quella per traffico di droga.
La polizia olandese ha intercettato il telefono di Promes durante più di un anno, dopo aver sospettato, già nel 2018, il suo coinvolgimento in un cartello legato al traffico di cocaina in Olanda. Promes, a quanto sembra dalle indiscrezioni sulle indagini pubblicate dai media olandesi, comunicava con altri trafficanti tramite piattaforme di telefonia in grado di elaborare messaggi criptati.
Tramite queste intercettazioni, la procura avrebbe pizzicato Promes mentre confermava a due altri membri della banda che due spedizioni di cocaina del peso di 700 chili l’una erano in arrivo, nel gennaio del 2021, al porto di Anversa. Promes, nelle comunicazioni, si lamentava di come, essendo uno dei due lotti andato perso, il suo investimento avesse perso di colpo il 50% del valore. Infine, gli investigatori sembra abbiano verificato che Promes era in possesso anche di un’arma.
Nonostante tutto questo Promes oggi continua a calcare, come se niente fosse, i campi di calcio. Lo Spartak Mosca, nell’unica nota rilasciata sul caso, nel giugno del 2023, ha dichiarato che nessuna condanna è considerabile come definitiva sino al giudizio di appello. Promes che vive a Mosca con la moglie, i tre figli, la madre e il fratello, sembra si stia giovando della situazione geopolitica che mette in contrasto Russia ed Europa, prendendo tempo. Nella stagione in corso ha già segnato otto gol in venti partite, l’ultimo lo scorso 9 dicembre, contro il Krylya Sovetov, nell’ultima partita prima della pausa invernale (si torna in campo a marzo 2024) della Russian Premier League.