Storia dei baby fenomeni, da Silvio Piola a Francesco Camarda
Per appena 14 giorni, Francesco Camarda è diventato il più giovane esordiente nella storia del calcio italiano di Serie A. Vediamo chi sono gli altri baby-fenomeni del passato e che tipo di carriere hanno avuto.
Francesco Camarda, l’ultimo dei baby-fenomeni
Il record era nell’aria, perché in quei giorni il Milan era particolarmente perseguitato dagli infortuni. Così, al minuto 83 di Milan-Fiorentina, in sostituzione di Luka Jovic entra Francesco Camarda, 15 anni e 260 giorni. Il ragazzo, nato e cresciuto a Milano da genitori siciliani (da San Cataldo, in provincia di Caltanissetta), diventa così il più giovane esordiente nella storia della Serie A.
Camarda ha superato il precedente record, stabilito da Wisdom Amey, italiano di origini togolesi che il compianto Sinisa Mihajlovic aveva fatto esordire il 12 maggio 2021, schierandolo titolare del Bologna nell’ultima di campionato contro il Genoa. Amey aveva 15 anni e 274 giorni, appena due settimane più “vecchio” di Camarda. E Amey, oggi sempre al Bologna ma impegnato in Primavera, aveva battuto di poco Pietro Pellegri.
Quest’ultimo aveva eguagliato un record che resisteva da quasi 80 anni, quello di Amedeo Amadei, scendendo in campo il 22 dicembre 2016 in un Torino-Genoa. Allora Pellegri vestiva la casacca rossoblu, mentre oggi fa parte proprio del Torino, dopo qualche anno molto difficile (causa infortuni) tra Monaco, Milan e ancora Monaco. Proprio gli infortuni ne hanno ridimensionato la carriera, ma a 22 anni può ancora stupire.
Da Amadei a Pirlo, i più giovani esordienti in A
Esordire così giovani è sempre un rischio, perché fisico e mente sono ancora quelli di un ragazzino e non è detto che poi le promesse vengano mantenute. Certo ci sono casi di baby-fenomeni confermatisi da adulti, primo fra tutti Silvio Piola, gettato nella mischia a 16 anni e 4 mesi in un Bologna-Pro Vercelli ma che poi segnò caterve di gol.
Bellissima è la storia di Amedeo Amadei, il “fornaretto” che fece un provino all’insaputa dei genitori, che poi vennero aiutati dai guadagni del figlio una volta che i bombardamenti della Seconda guerra mondiale distrussero il loro forno. Considerato uno dei più grandi attaccanti italiani e il primo tra i moderni, Amadei mise la firma sul primo storico scudetto della Roma, affermandosi poi anche all’Inter.
Ci sono tanti altri baby-esordienti che si sono confermati avendo carriere di tutto rispetto, alcuni anche di più. Gianni Rivera (a 15 anni e 9 mesi nel 1959) e Andrea Pirlo (16 anni e 2 giorni nel 1995) sono due esempi eclatanti di campioni già in erba. Buone carriere hanno avuto anche Stephan El Shaarawy, Nicola Ventola e Valeri Bojinov, un po’ deludente invece quella di Stefano Okaka.